Chelenalphütte (2’350 m) + Sustenhorn (3’503 m)

Data: 27 e 28 giugno 2009
Partenza: Svizzera, Uri, Göschenen, Göschenertal, diga Göscheneralpsee
Difficoltà: T3 + T4
Dislivello: 683 m + 1270 m + 1849 m (discesa)
Lunghezza: 6.8 km + 14 km
Tempi (soste comprese): 2h 45min. (Chelenaplhütte) + 3h 50min. (Sustenhorn) + 5-6h circa (discesa)
Tragitto e profilo: vai alle cartine su SvizzeraMobile: Chelenaplhütte + Sustenhorn

1° GIORNO:

Per la seconda ed ultima uscita del corso d’alpinismo organizzato dall’UTOE Bellinzona ci siamo recati nella zona del Susten. Un week-end ad alta quota che è iniziato sabato con la facile salita alla Chelenalphütte, bella capanna di proprietà del CAS Aarau posizionata a 2’350m da dove sovrasta la lunga Chelenalptal ed il Chelengletscher.
Ritrovo alle ore 10:00 al Grotto Pasinetti di Gorduno e poi partenza verso Göschenen, la giornata non è iniziata nel migliore dei modi visto che già c’è toccato far colonna per entrare nella galleria del Gottardo…
Arrivo a Göschenen verso le 12:00 e quindi pausa caffé. Dopo la sosta abbiamo imboccato la strada che sale nella Göschener Tal. Parcheggio alla Göscheneralp nei pressi della diga del Göscheneralpsee.
Dopo esserci caricati in spalla i pesantissimi zaini alle 12:45 siamo finalmente partiti nella nebbia in direzione della capanna seguendo il sentiero segnalato in bianco-rosso-bianco, tempo indicato sul cartello 2h55min.
Per raggiungere la nostra meta ci siamo alzati fino a quota 1951m per poi ridiscendere a quota 1807m dove si imbocca la lunga Chelenalptal. Alle nostre spalle abbiamo potuto ammirare il lago Göscheneralpsee.
Dopo una breve pausa pranzo in zona Vorder Röti ci siamo incamminati a passo sostenuto nella pianeggiante Chelenalptal passando da Hinter Röti dove si trova pure una piccola cascina.
Superata quota 2043m il sentiero inizia ad alzarsi in maniera molto più decisa, la vera salita per arrivare in capanna la si affronta tutta su questo breve tratto. Gli ultimi ripidi 300m ci hanno così permesso di raggiungere la Chelenalphütte. Su questo pezzo di sentiero si incontrano delle piccole difficoltà, rialetti da attraversare su assi di legno fissati (in maniera molto sicura!) con delle cordine…dove possibile è stato meglio passare sui sassi e bagnarsi un po’ i pantaloni! Si incontra pure un breve tratto su rocce attrezzato con catene, non è molto esposto ma con i sassi bagnati e scivolosi potrebbe diventare un po’insidioso, in verità sono più utili per scendere che per salire.
Siamo arrivati a destinazione attorno alle 15:30, dopodiché ha iniziato a piovere…tempismo perfetto! La nebbia avvolgeva tutto privandoci così del panorama sulla Chelenalptal e sul Chelengletscher.
Dopo esserci appropriati delle nostre cuccette siamo scesi nel locale refettorio (impossibile stare fuori a causa del brutto tempo) per allenarci un po’a mettere imbragature, ramponi e fare nodi in vista della gita del giorno dopo.
Il resto della serata è trascorso in ottima compagnia. Alle 18:30 circa ci è stata servita la cena a base di minestra, insalata, polenta e spezzatino, tutto gradito.
Verso le 19:30 ci ha raggiunti pure la nostra guida, il sig. Aldo Verzaroli che in men che non si dica ci ha convinti tutti ad andare a letto presto. Sveglia prevista alle ore 3:30, colazione alle 3:45! Tutto questo per evitare di essere sulla cima a tarda ora, il sole scalda in fretta e con la neve molle e pastosa rischieremmo di affondare ad ogni passo e fare il triplo della fatica senza considerare altri ulteriori rischi.
Tirate assieme le ultime cose alle 21:30 circa ci siamo tutti diretti verso il dormitorio anche se vista la giornata poco impegnativa personalmente di sonno non ne avevo molto, considerato pure il casino dormendo con altre 16 persone…posso dire di non aver chiuso occhio per tutta la notte!

Questo è stato il nostro itinerario:

Göscheneralp (1782 m) – quota 1951 m – quota 1807 m – Hinter Röti (1925 m) – quota 2043 m – Chelenalphütte (2350 m)


2° GIORNO:

Alle 4:40 eravamo imbragati, incappucciati e muniti di pila frontale per addentrarci nell’oscurità (non totale ma quasi) e partire alla volta del Sustenhorn.
Il grande traguardo della giornata a 3’503m, tra noi e la cima restava da superare un dislivello di 1’200 metri. Considerato l’orario bisogna dire che la temperatura non era troppo rigida.
Fortunatamente le nuvole e la nebbia del giorno precedente si son diradate lasciando spazio ad un bel cielo stellato.
Partenza subito in ripida salita tra pascoli e pietraie, il sentiero è segnato in bianco-blu-bianco (itinerario alpino – T4), pochi metri sopra la Chelenalphütte abbiamo dovuto attraversare un canalino ancora pieno di neve con l’aiuto di una corda e più su ci è toccato superare alcuni passaggi su rocce attrezzati con catene.
Attorno alle 5:30 il sole ha iniziato a sfiorare le cime attorno a noi regalandoci un bellissimo momento, l’alba in montagna è davvero qualcosa di magico!
In un’ora e mezza circa senza grandi difficoltà abbiamo superato i 650m su morena che ci hanno così permesso di arrivare ai piedi del ghiacciaio a quota 2’974m.
Ci siamo incordati ed una volta indossati i ramponi siamo partiti in direzione della sella del Sustenlimi quotata 3129m. Dall’altra parte un’immensa distesa di neve ricopriva tutto il ghiacciaio, neve che vista l’ora era ancora bella ghiacciata e quindi portante, cosa che ha facilitato la nostra ascesa.
Senza troppe soste né difficoltà ci siamo avvicinati alla vetta fino a vederne spuntare la croce. Nell’avvicinamento alla meta il sole ha lentamente iniziato a lambire il ghiacciaio illuminando i molti cristalli di neve sulla sua superficie e creando riflessi magici.
Sono quei momenti unici che si gustano appieno e non si dimenticano, che fortuna essere lì in quegli attimi!
L’ultimo strappo finale e alle 8:30 circa abbiamo raggiunto il nostro traguardo: Sustenhorn 3’503m! Tanta gioia e soddisfazione!
Inutile dire che dalla cima il panorama è stato grandioso. Bella la visione frontale sul vicino Gwächtenhorn , la distesa di neve e ghiaccio del Steigletscher e sulla Tierberglihütte. Altra capanna dalla quale si può partire per raggiungere il Sustenhorn.
Stupenda la rocciosa catena di montagne nella zona del Titlis. In lontananza il Finsteraarhorn e naturalmente non poteva mancare il Cervino.
Scattate le doverose foto di vetta, dopo una breve pausa siamo ripartiti onde evitare di trovarci ancora sul ghiacciaio con la neve troppo molle per sostenere il nostro peso. Appena in tempo…negli ultimi metri si iniziava ad affondare parecchio.
Tornati nei pressi di quota 2’974m ci siamo tolti ramponi e corde per scendere a corsa in mezzo ai nevai. Terminate le lingue di neve abbiamo ripreso lo stesso sentiero percorso alla mattina e attorno alle 11:15 eravamo di ritorno alla Chelenalphütte. Imperativo bere una birra! Dopo la pausa pic-nic all’esterno della capanna abbiamo fatto i bagagli e percorrendo a ritroso il sentiero del giorno precedente siamo tornati alla Göscheneralp.

Questo è stato il nostro itinerario:

Chelenalphütte (2350 m) – quota 2974 m – Sustenlimi (3129 m) – Sustenhorn (3503 m) – Sustenlimi (3129 m) – Chelenalphütte (2350 m) – Chelenalptal – quota 1807 m – Göscheneralp (1782 m)

(scritto da: Ale)

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