Capanna Alpe Spluga + Punta di Spluga + Laghetti di Spluga

Data: 4 e 5 settembre 2010
Partenza: Svizzera, Ticino, Valle Maggia, Giumaglio
Difficoltà: T2 + T3
Dislivello: 1495 m + 429 m + 1898 m (discesa)
Lunghezza: 6.4 km + 8.8 km
Tempi (soste comprese): 3-4h circa (1° giorno) + 5-6h circa (2° giorno)
Tragitto e profilo: vai alle cartine su SvizzeraMobile: Cap. Alpe Spluga + Punta di Spluga

1° GIORNO:

Tiziano ci propone di trascorrere un week-end in montagna con pernottamento in capanna e noi ovviamente accettiamo senza esitare! L’idea iniziale è quella di compiere finalmente l’attraversata “Brogoldone-Cava” seguendo la Via Blu (itinerario alpino) nell’alta Val di Cresciano. Purtroppo la logistica dell’impresa è piuttosto complessa e a causa di impegni mondani del venerdì sera il programma sfuma e ci tocca ripiegare sulla seconda alternativa. Per finire è stato meglio così visto che la meteo del fine settimana si è rivelata alquanto deludente! Meta di riserva è la Capanna Alpe Spluga in alta Valle di Giumaglio, una laterale della Valle Maggia. La capanna di proprietà del Patriziato di Giumaglio fa parte di un nucleo di undici cascine a quota 1838m, i rustici dell’alpe sono stati tutti recuperati, tre di questi sono stati ristrutturati con particolare cura e oggi sono gli stabili principali della capanna, rispettivamente: refettorio, stabile cantina/doccia/WC e dormitorio.
La Capanna Alpe Spluga è pure diventata da qualche anno a questa parte una tappa importante sulla VAVM – Via Alta Vallemaggia, un itinerario alpino-escursionistico che si snoda da Locarno a Fusio sulla cresta di montagne che separa la Val Maggia dalla Verzasca. Credo si possa definire con poche parole: uno spettacolo! Tanto quanto la più famosa e non molto lontana VAV – Via Alta della Verzasca.
Il sentiero che conduce alla capanna è sempre ben marcato in bianco-rosso-bianco (T2), credo perciò di non dover spendere troppe parole nella descrizione dell’itinerario di salita.

Il percorso seguito è stato il seguente:

Giumaglio (381 m) – Cappella di Cima (585 m) – Arnau (1108 m) – Curtasello – Valle di Giumaglio – Valle (1362 m) – Cortone (1593 m) – Capanna Alpe Spluga (1838 m)

I cartelli escursionistici a Giumaglio danno sulle 4 ore di marcia per la Capanna Alpe Spluga, noi a causa di un’improvvisata raccolta di funghi sul sentiero ci perdiamo via (con immenso piacere) e arriviamo a destinazione solo dopo 6 ore e poco più!
Visto che in questa escursione si parte dalla pianura per arrivare attorno ai 1800m di quota, durante l’ascesa notiamo il cambiare della vegetazione.
Prima boschi di latifoglie con faggi, betulle e castagni, qua e là cespugli di more, piantagioni di felci, più su larici, cespugli di mirtilli, lamponi, rododendri, ginepro ed infine pascoli e pietraie.
A colpirci però sono soprattutto l’infinita quantità di scalini in pietra che si susseguono uno dopo l’altro senza dar tregua alle ginocchia da Giumaglio fino al monte Arnau.
Scalinate in pietra costruite dall’uomo negli anni passati, un’opera notevole ed eseguita con cura…maledetti scalini…ti uccidono! Mentre saliamo passetto-passetto non possiamo evitare di pensare all’indomani quando per forza dovremo spararceli in discesa e già ci vien male e male avremo…domani, dopo e dopo ancora! 🙁
Come detto ce la prendiamo con calma, da Arnau in poi il sentiero si spiana permettendoci di riprendere fiato dopo i primi 700 verticalissimi metri di dislivello! Purtroppo la giornata è nuvolosa e verso il fondovalle c’è molta foschia, guardando in basso non si vede quasi nulla motivo per il quale la macchina fotografica rimane nel sacco. La pausa pranzo la facciamo accanto ad un pozzo su una grossa pioda al centro del riale nei pressi di Valle.
Una volta magnati i panini ci rimettiamo in marcia, più su il bosco finisce e lascia spazio ad una piantagione di felci ed erba alta quasi un metro, per fortuna il sentiero è pulito ma sembra comunque di passare in un tunnel! Superata la “piantagione” arriviamo alle cascine di Cortone dove alcuni cacciatori si stanno godendo qualche oretta di relax prima d’imbracciare nuovamente i fucili.
Arriviamo al bosco di larici, ancora qualche funghetto, mirtilli con lamponi per merenda e siamo arrivati!
Se decidete di visitare questa bellissima capanna in una sola giornata tenete conto che l’escursione risulterà parecchio impegnativa a causa del notevole dislivello da superare!


2° GIORNO:

La seconda giornata d’escursione ci ha riservato una sgradita sorpresa, in pratica ci siamo trovati a camminare per gran parte del tempo in mezzo alla nebbia più fitta! La capatina ai laghetti e alla soprastante Punta di Spluga non è stata per niente appagante, niente panorami e quindi un po’ di delusione! 🙁
Davvero un peccato, poiché la zona mi è sembrata molto bella e certamente a vederla con il sole sarebbe stata tutt’altra cosa, ma ormai a volte bisogna fare i conti anche con le bizze del tempo! Questo in montagna fa parte del gioco e quindi poche storie…ecco il resoconto della gita.

Percorso effettuato:

Rif. Alpe Spluga (1838 m) – Pascolo dei Laghi (1964 m) – Laghetti di Spluga – Bocchetta di Spluga (2153 m) – Punta di Spluga (2251 m) – Costa dei Russi – Costa (1505 m) – Arnau (1108 m) – Giumaglio (384 m)

Dal Rfiugio Alpe Spluga ai vicini laghetti situati al Pascolo dei Laghi il sentiero è easy e segnato in bianco-rosso-bianco (T2).
Il successivo tratto di sentiero che dal Pascolo dei Laghi conduce alla Bocchetta di Spluga è marcato in bianco-blu-bianco ma non supera la difficoltà T3, non è rischioso e l’unica scocciatura è quella di dover risalire un ripido canalone pieno di grossi sassi, è quindi richiesta un po’d’attenzione soprattutto per evitare danni alle preziose caviglie!
Dalla Bocchetta di Spluga alla Punta di Spluga non c’è alcun sentiero segnalato, di conseguenza si rende necessaria la lettura della “bibbia-del-montanaro” by Sciür Brenna (Guida delle Alpi Ticinesi 2) che elargirà spiegazioni su come aggirare e scavalcare gli ostacoli sul cammino, se partite con la nebbia e avete una visibilità di massimo 2-3 metri ri-leggete la bibbia più volte e munitevi di bussola! In effetti non è così complicato, basta restare nel versante della Valle di Giumaglio (difficile salire dall’altra parte visto che ci sono grosse pareti di roccia verticali) e risalendo ripidi prati si arriva alla cima, il terreno è formato da grosse zolle d’erba che formano quasi degli scalini naturali utilissimi anche per eventualmente aggrapparsi con le mani (T3)! Sulla cima c’è un omino di pietre sprovvisto di libro delle visite! Dalla vetta il panorama è…beh per noi è stato e rimane un mistero!
La discesa sulla cresta denominata sulla CN 1:25’000 Costa dei Russi è piuttosto lunga, c’è un sentierino facilmente (dipende dai punti di vista) individuabile tra vari cespugli che però non è marcato, si tratta con probabilità di un vecchio sentiero che oggi sta cadendo in disuso. Si scende in prevalenza rimanendo nel versante destro, dove sulla CN c’è la scritta “Costa dei Russi” e a volte è necessario superare qualche passaggino delicato tra i sassi. Superare però le rocce attorno a quota 2006m senza incontrare problemi c’è sembrato a colpo d’occhio abbastanza impossibile (soprattutto per me e Mauro), motivo per il quale abbiamo deciso di scendere in Valle di Giumaglio a ritrovare il sentiero ufficiale, per farlo ci siamo dovuti per forza “tuffare” tra numerosi cespugli di rododendro…discesa da incubo senza vedere dove si mettevano i piedi! Non sono mancati scivoloni e cadute ma alla fine siamo arrivati tutti e tre al sentiero sani e salvi! Da lì in poi tutto facile, demarcazione nuovamente in bianco-rosso-bianco fino a Giumaglio (T2) dove siamo arrivati esausti a metà pomeriggio, dopo una lunga discesa di quasi 2000 metri! Le ginocchia hanno inscenato una rivolta per i successivi 3-4 giorni!
Bel week-end, peccato per la nebbia ed i panorami mancati ma comunque la capanna meritava di certo una visita!

(scritto da: Ale)

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