Val de la Forcola + Rifugio Alp de Crasteira + Rifugio Alp de Quarnei

Data: 8 luglio 2012
Partenza: Svizzera, Grigioni, Valle Mesolcina, Soazza, Campagna
Difficoltà: T2
Dislivello: 1658 m
Lunghezza: 18.6 km
Tempi (soste comprese): 3h 10min. (Rif. Alp de Quarnei) + 1h 30min. (Bocchetta Forcola) + 3h 50min. (discesa)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

Oggi, con Mauro e mio zio Marco, andiamo ad esplorare una valle selvaggia e poco frequentata, la Val de la Forcola in territorio di Soazza. La valle si srotola per circa 9 chilometri dal fondovalle mesolcinese sino alla Forcola 2’226 m.s.m., valico che segna il Confine di Stato tra Svizzera e Italia e divide la Val de la Forcola grigionese dalla sua omonima in Val Chiavenna.
Se in passato la Forcola è stata importante al punto da costruirvi una mulattiera, oggi è un luogo remoto (da Soazza sono necessarie quasi 5 ore di cammino per giungervi) e poco frequentato. Si può dire però che il passo è sempre utilizzato anche ai giorni nostri, a passarvi regolarmente non sono più persone, muli, buoi con carichi di merci ma bensì l’energia elettrica che quotidianamente corre lungo la poco estetica linea dell’alta tensione da Svizzera a Italia.
Gli unici difetti di questa bellissima valle si riducono infatti ai piloni che sorreggono i cavi della corrente e che sono distribuiti lungo tutto il sentiero.
Dopo averla visitata ci si rende conto che nella Forcola si nascondono due valli in una.
La “prima” è quella che si incontra partendo da Soazza ed ha come caratteristica principale la verticalità, dopo quasi due ore di marcia si raggiunge l’Alp de Crasteira dove ha inizio la “seconda” valle, qui vi è un netto cambiamento, il terreno spiana, la vallata si allarga e il sentiero si lascia salire più agevolmente. La Val de la Forcola è una vera sopresa, osservandola da Soazza è impossibile carpirne i segreti, il bello è che si possono scoprire facilmente un passo dopo l’altro.

Questo è il nostro itinerario odierno:

Soazza frazione Campagna (600 m) – quota 947 m – quota 1233 m – Alp de Crasteira (1419 m) – Pian de Onch – quota 1651 m – Alp de Quarnei (1753 m) – Paligneira – Forcola (2226 m)

La meteo ha annunciato ancora alcune piogge che dovrebbero terminare nel corso della mattinata, nel pomeriggio sono invece previste ampie schiarite…è quel che speriamo!
Partiamo da Soazza, frazione Campagna, pioviggina ma tanto siamo ben equipaggiati e protetti dalla vegetazione. Camminiamo una ventina di minuti in falsopiano prima di giungere al ponticello in legno che ci permette di attraversare il Riale de la Forcola, così facendo ci portiamo sul versante orografico sinistro della valle dove, salvo per l’ultimissimo tratto, resteremo per il resto dell’escursione. Prima di raggiungere il ponte attraversiamo sul fondo una specie di canyon  o gola che dir si voglia, il sentiero in questo tratto è stato scavato con ingegno sotto imponenti pareti di roccia. Un cartello di “pericolo caduta sassi” mi mette un po’d’ansia e perciò accelero il passo, non vorrei rivivere brutte esperienze!
Attraversato il riale attacchiamo la salita, ripida ma mai estenuante, i continui zig-zag aiutano eccome!
Dopo circa due ore di marcia passiamo sotto un pilone dell’alta tensione e arriviamo all’Alp de Crasteira dove per prima cosa vediamo la ricostruzione del vecchio “filo a freno”, una teleferica a contrappeso utilizzata sino a pochi decenni fa per trasportare il legname a valle. Lì accanto sorge il piccolo Rifugio Alp de Crasteira, sempre aperto e di proprietà del Comune di Soazza. La struttura è minuscola e spartana, non c’è acqua corrente e all’apparenza nessuna possibilità di riscaldamento. Un rifugio d’emergenza che utilizziamo per ripararci dalla pioggia, infatti l’arrivo all’Alp de Crasteria coincide con l’inizio di nuovi rovesci…proprio ora che dobbiamo attraversare i pascoli, non ci voleva! Aspettiamo un po’ma le precipitazioni vanno avanti, indossiamo le mantelline e decidiamo di continuare…prima o poi smetterà ci diciamo! Manco a farlo apposta una volta a “cielo aperto” la pioggerella si trasforma in un vero diluvio, in fretta e furia cerchiamo di indossare anche le braghe impermeabili ben sapendo che ormai il danno è fatto! Anche le mucche si sono radunate sotto alcuni grandi larici in cerca di riparo, piove tantissimo e ora c’è pure la nebbia!
Nonostante la visibilità ridotta il sentiero è comunque evidente e ben marcato, dopo un breve consulto decidiamo di proseguire sempre con la speranza di vedere apparire il sole…ovviamente la salita fino all’Alp de Quarnei ce la facciamo sotto un incessante acquazzone e arriviamo al rifugio bagnati e infreddoliti. Così non va, la nebbia non vuole saperne di scollarsi dalla montagna ma arrivati fin qui sarebbe un vero peccato dover tornare indietro!
Decidiamo di fermarci un po’ e nell’attesa accendiamo il fuoco nel camino del Rifugio Alp de Quarnei, questa seconda struttura d’emergenza ne è fortunatamente dotata. Ci togliamo i vestiti e cerchiamo di asciugarli davanti al fuoco così da essere asciutti al momento della ri-partenza.
Aspetta e aspetta passano quasi due ore, nel frattempo facciamo pranzo e controlliamo l’evolversi della situazione meteo. La nebbia va e viene, alla fine un’occhiata di sole ci convince a proseguire verso la Forcola.
Superato un bosco di larici, entriamo negli ampi pascoli di Paligneira che sono un vero spettacolo anche con il brutto tempo, la zona è davvero molto bella.
Dopo ulteriori 90 minuti di cammino raggiungiamo con soddisfazione la nostra meta, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta.
A segnalare il Confine di Stato non troviamo nessun cippo, al suo posto vi è una pioda sulla qualle è incisa una linea e le sigle I (Italia) da una parte e S (Svizzera) dall’altra.
Avviso che il cartello ufficiale dei sentieri indica dei tempi di discesa verso la Mesolcina poco attendibili, per quanto riguarda le indicazioni riferite all’Italia non posso invece esprimermi.
Sulla Forcola la nebbia viene e va, l’aria è decisamente frizzante, la vista è compromessa e perciò dopo pochi minuti di  pausa riprendiamo il cammino per tornare a valle. Saltuariamente ci viene concesso qualche scorcio sulla Val de la Forcola e le vette che le fanno da cornice, indubbiamente la cima più bella che possiamo osservare è il Pizzo di Campel.
La discesa va via liscia, recuperiamo le mantelline al Rifugio Alp de Quarnei, passiamo nuovamente dall’Alp de Crasteira riuscendo stavolta a scattare qualche foto, salutiamo le mucche e le capre al pascolo, ci buttiamo in picchiata nel tratto spacca ginocchia e in poco meno di 4 ore siamo di ritorno alla macchina.
Nel frattempo è uscito anche un pochino di sole, tanto per farci patire l’afa nel tratto terminale dell’escursione!

Meteo a parte ribadisco che la valle mi è piaciuta molto e meriterebbe senz’altro di essere vista nuovamente con il sole.

(scritto da: Ale)

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