Data: | 14 febbraio 2021 |
Partenza: | Svizzera, Grigioni, Rheinwald, Splügen |
Difficoltà: | WT3 |
Dislivello: | 1128 m |
Lunghezza: | 13.9 km |
Tempi (soste comprese): | 2h 15min. (Seehütte) + 1h 15min. (Mittaghorn) + 2h 10min. discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Oggi andiamo al Mittaghorn, cima di 2’561m situata sopra Splügen, nella regione grigionese del Rheinwald. Il punto di partenza della gita è appunto Splügen, noi lasciamo l’auto nel grande parcheggio a pagamento (CHF 5.–/giorno) poco sopra il paese, sul lato destro della strada del Passo dello Spluga.
Sappiamo che oggi farà freddino e infatti una volta arrivati a destinazione il termometro della macchina segna -18°C…sigh!
Il nostro percorso odierno si snoda lungo questo itinerario:
Splügen (1460 m) – quota 1492 m – quota 1589 m – Fugschtwald – quota 1780 m – Räzünscher Alpen – Under Surettasee (2192 m) – Seehütte/Ober Surettasee (2268 m) – Rossälpli – quota 2542 m – Mittaghorn (2561 m) – quota 2512 m – Obere Räzünscherhütte (2064 m) – quota 1780 m – Fugschtwald – quota 1589 m – quota 1492 m – Splügen (1460 m)
Alle 9:15 lasciamo il parcheggio e saliamo per una decina di metri sulla strada asfaltata, al curvone di quota 1’492m andiamo a sinistra su una stradina secondaria innevata. La seguiamo fino al bivio di quota 1’589m, qui la abbandoniamo e andando a destra ci immettiamo sul sentiero estivo.
L’evidente traccia si inoltra nel bosco di Fugschtwald e ci fa salire con frequenti risvolti all’interno di una fitta pineta. La neve scesa negli scorsi giorni è ancora sulle piante e il paesaggio è a dir poco affascinante, così bello che quasi ci fa dimenticare il freddo polare che stiamo provando.
Questo primo tratto di escursione, a causa dell’esposizione a NO, rimane a lungo in ombra.
A nostro avviso non vale quindi la pena partire troppo presto.
A quota 1’780m incontriamo un secondo bivio, vi sono tracce che vanno in entrambe le direzioni ma Mauro suggerisce di seguire quelle che vanno a destra. Così facciamo e attorno ai 1’900m, dopo la prima ora di marcia, sbuchiamo nei pascoli innevati della Räzünscher Alpen, dove finalmente veniamo raggiunti dai raggi del sole.
La giornata è strabella, la neve è super polverosa, in cielo non vi è nemmeno una nuvola ma a smorzare gli entusiasmi ci pensa il freddo, accentuato da qui in avanti da un leggero venticello polare. La temperatura percepita si aggira probabilmente attorno ai -20°C, così è e così sarà per l’intera durata della gita.
Ora la visuale attorno a noi è completamente libera da ostacoli e seguendo sempre la traccia lasciata dai molti sci-escursionisti che ci hanno preceduti, ci alziamo in direzione dell’Under Surettasee su terreno mai troppo ripido. Appena sopra il lago ci fermiamo a immortalare il fantastico paesaggio che vede alzarsi sullo sfondo la perfetta piramide del Pizzo Tambo.
Da qui si vedono bene anche le piste da sci di Tanatzhöhi, che nonostante la splendida giornata sembrano poco frequentate.
Un’ulteriore salita di 75 metri ci porta alla Seehütte, una capanna privata e quindi chiusa, situata in posizione privilegiata sulle sponde dell’Ober Surettasee.
Siamo ormai in marcia da 2 ore e 15 minuti e a questo punto ci concediamo una pausa un pochino più lunga per reintegrare i liquidi e ammirare la conca innevata ai piedi del Seehorn, che ospita il lago superiore di Suretta.
I due laghi meritano senza ombra di dubbio una visita nella bella stagione, noi li avevamo raggiunti alcuni anni fa durante la gita estiva al Mittaghorn, informazioni in merito le potete leggere cliccando QUI.
Terminata la pausa riprendiamo a salire, le tracce ci conducono a risvolti sul pendio NO alla base del Seehorn, così facendo superiamo senza difficoltà un gradino di roccia, poi un breve traverso a mezza costa ci porta ad E e attorno ai 2’400m perveniamo nell’ampio canalone di Rossälpli, dove le pendenze vanno via via diminuendo. La neve in questo tratto è davvero bellissima, una candida distesa di polvere che invita a frequenti pause fotografiche.
A quota 2’542m raggiungiamo l’omone di sassi del Mittaghorn Südgipfel, da qui è ora possibile osservare la vetta principale. Non rimane che seguire l’ampia cresta semi pianeggiante e in circa 10-15 minuti di facile cammino raggiungiamo la meta.
Sono state necessarie 3h 30 minuti per arrivare fin quassù ma valevano senz’altro la fatica.
Il Mittaghorn si alza infatti tra la vallata del Reno e la valle di Suretta offrendo un magnifico panorama. Molto bella è la vista sulla piramide del Teurihorn che si alza imponente sopra il villaggio di Splügen.
In vetta incontriamo numerosi sciatori, mentre io e Mauro scopriamo di essere gli unici a spasso con le racchette, il percorso comunque non presenta difficoltà tecniche e può essere intrapreso sia con gli sci che con le ciaspole. Ovviamente con gli sci si scende più in fretta!
Nonostante il gelo, ci fermiamo per il pic-nic e mentre mangiamo abbiamo la fortuna di poter osservare tre camosci sulla cresta nord orientale del Rothörnli.
La pausa comunque dura poco e con mani e piedi congelati, alle 13:30 ci rimettiamo in marcia.
Seguiamo a ritroso la cresta tra le due cime del Mittaghorn ma giunti a quota 2’512m, Mauro guarda la cartina e suggerisce di scendere a naso giù per il pendio. Così ci buttiamo giù nella neve polverosa, la discesa è super divertente e surfando con le racchette arriviamo nei pascoli attorno a quota 2’150m, dopo aver superato un canalone piuttosto ripido che poteva rivelarsi insidioso in caso di neve ghiacciata. Consigliamo quindi a chi ci legge di tornare a Splügen seguendo lo stesso itinerario di salita, più semplice e sicuro.
Visto che siamo scesi praticamente dritti, ora dobbiamo spostarci verso E, è un traverso semi pianeggiante di circa 1,5km e con la neve da battere risulta pure abbastanza faticoso, ma il paesaggio attorno è talmente bello che la stanchezza passa in secondo piano.
Dalle cascine di Obere Räzünscherhütte rientriamo nel bosco, anche qui scendiamo un po’a caso tra gli alberi tenendo come riferimento una scia lasciata da un gruppo di sciatori.
Mauro comunque controlla di frequente la cartina per capire se non stiamo andando troppo fuori rotta. Ci ricongiungiamo al sentiero percorso in salita al bivio di quota 1’780m e da lì ritorniamo alla macchina con facilità.
Escursione bellissima, peccato per il freddo pungente che non ci ha consentito una pausa più lunga in vetta.
La gita non presenta grosse difficoltà tecniche e nemmeno pendenze troppo importanti, si tratta comunque di un’escursione fisicamente impegnativa che richiede una buona gamba e ottime capacità nella lettura della cartina. Il tragitto segue di fatto il sentiero estivo, non visibile con la neve. Il percorso è molto frequentato e a meno che non andiate subito dopo una nevicata, è probabile che troviate una traccia da seguire.
Ci sentiamo di consigliare questa escursione solo a coloro che hanno già esperienza con le racchette da neve e un buon allenamento.
Ovviamente prima di partire è necessario consultare il bollettino valanghe.
Un’alternativa più breve e semplice (WT2), ma pur sempre molto bella e panoramica, potrebbe essere quella di salire solo fino alla Seehütte.
(scritto da: Ale)