Data: | 17 aprile 2017 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Valle Maggia, Val Bavona, Bignasco |
Difficoltà: | T2 |
Dislivello: | 234 m (salita) + 735 m (discesa) |
Lunghezza: | 14.5 km |
Tempi (soste comprese): | 5h 15min. |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Nella giornata festiva di Pasquetta abbiamo deciso di smaltire il capretto compiendo una bella escursione alla scoperta della Val Bavona.
Risalita la Valmaggia arriviamo a Bignasco dove parcheggiamo in zona Posta e alle 10.25 prendiamo l’autopostale che dopo 35 minuti di corsa (solo andata CHF 6.60/persona) ci lascia a San Carlo, ultimo paese della Val Bavona.
Da San Carlo inizia la nostra escursione lungo il facile Sentiero Cristallina (segnavia n. 59) e il Sentiero della Transumanza, questo l’itinerario seguito per tornare a Bignasco:
San Carlo (938 m) – Ganarint (883 m) – Cantone – quota 811 m – Sonlerto (808 m) – Sèrta (778 m) – Faedo (755 m) – Rivèra – Roseto (757 m) – quota 741 m – Foroglio (697 m) – Ritorto (650 m) – Prèda – Sabbione (647 m) – quota 744 m – Fontana (600 m) – Mondada – Mulini (533 m) – Bignasco (443 m)
I punti d’interesse sono molti e si susseguono cammin facendo lungo tutto il percorso: piccole chiesette di paese, cappelle votive, numerosi splüi, prati pensili, la torba di Sonlerto per l’essicazione dei cereali risalente al XV secolo, i rustici in pietra di ottima fattura, la scenografica Cascata della Froda a Foroglio.
I nuclei più caratteristici sono sicuramente quelli di Sonlerto e Foroglio con le case costruite addossate ai grossi macigni di frane preistoriche e stretti vicoli per passarci attraverso. Suggestivi labirinti di pietra.
Sono comunque molto belle anche le terre di Rosèd e Fontana, mentre San Carlo risulta più dispersivo con rustici costruiti qua e là. Il sentiero si sviluppa in gran parte in discesa e nel bosco ma in alcuni punti è necessario attraversare oppure percorrere per brevi tratti la strada cantonale.
Nel prato a monte dei rustici di Sabbione un gigantesco masso è sede di diversi splüi, è talmente enorme che le piccole caverne sono state costruite quasi lungo l’intero perimetro.
Superato Ritorto si affronta un tratto in salita di un centinaio di metri che porta sul fianco della montagna e consente di ammirare degli splüi di ragguardevoli dimensioni, si raggiunge per primo lo “Splüi degli Inselmitt” con due “camere” separate, una per il bestiame (capre) e l’altra per i loro pastori. Più avanti si passa accanto allo “Splüi di Chièuri”, che come indica il nome era un ricovero per le capre.
Tra i prati pensili (massi sui quali è stata trasportata della terra per poter coltivare ortaggi o semplicemente far crescere erba per foraggiare gli animali) più evidenti spiccano quello di Pianone (segnalato anche da un cartello) e quello di Sonlerto, quest’ultimo lo si vede bene dalla strada cantonale prima di scendere lungo il sentiero e passargli accanto sulla destra, è consigliato salirci anche per godere dell’ottima visuale sul nucleo di case.
Alle 16.15 raggiungiamo Bignasco dopo aver percorso quasi 15 chilometri in poco più di cinque ore. La gita ci ha molto soddisfatti sia dal lato paesaggistico che culturale, è sempre interessante poter scoprire qualcosa in più sul passato delle nostre genti.
Ulteriori informazioni le potete trovare sul sito internet della Fondazione Valle Bavona.
(scritto da: Ale)