Data: | 3 luglio 2011 |
Partenza: | Svizzera, Grigioni, Valle Mesolcina, San Bernardino |
Difficoltà: | T3 |
Dislivello: | 1213 m |
Lunghezza: | 10.2 km |
Tempi (soste comprese): | 3h 30min. (salita) + 2h 20min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Dopo quasi un mese di vacanza e di lontananza dalle nostre meravigliose montagne abbiamo proprio voglia di tornare a sgambettare! Siamo partiti che ancora c’era neve e non si potevano raggiungere certe altezze…ora la neve è sparita, siamo in estate e il desiderio è quello di salire in quota! In settimana mi metto a sfogliare i miei libri e nella Guida delle Alpi Mesolcinesi 4 trovo una meta che mi incuriosisce, così la propongo a Mauro che senza esitare mi dice di si!
Si tratta della cima chiamata I Rodond a cavallo tra Mesolcina e Valle Calanca.
Come al solito provo a cercare in internet qualche info in più e delle foto ma non trovo nulla, mi sorprende che anche su HIKR non vi sia nessuna relazione a riguardo.
Poi mi rendo conto che la cima in effetti è tagliata fuori dal Sentiero Alpino Calanca, forse gli escursionisti si concentrano maggiormente su quel percorso. La cosa a questo punto si fa ancora più interessante…sarà una vera scoperta! I Rodond è composta in realtà da due distinte cime, entrambe dalla sommità arrotodondata, quella Est quotata 2829.6m è la principale e la più facile da raggiungere con itinerario di difficoltà EE, la cima Ovest è quotata 2823m dista dall’altra 150m circa e vi si arriva percorrendo la breve cresta di collegamento con difficoltà F.
Durante la gita avremo pure l’occasione di vedere il Lagh de Stabi, un bellissimo lago dalle dimensioni considerevoli situato in Val Calanca ai piedi de I Rodond.
Controllando la CN notiamo che gran parte del percorso da affrontare non è segnato, in Mesolcina capita spesso…così come già successo per il Piz Pian Grand partiamo con qualche dubbio sul buon esito dell’escursione. Inoltre la difficoltà “EE” del sciür Brenna potrebbe voler dire T3 o anche T4 e noi con quest’ultima non abbiamo una gran confidenza! Male che vada se non riusciremo a salire sulla cima potremo sempre scendere al Lagh de Stabi e salvare il salvabile! Comunque vada sarà un successo?!? Speriamo di si…
L’escursione prende avvio a San Bernardino dal parcheggio degli impianti di risalita invernali in zona Alpe Fracch. In merito alla via di salita a I Rodond rimando a quanto scrive l’autore Giuseppe Brenna nella “Guida delle Alpi Mesolcinesi 4”, Edizioni Club Alpino Svizzero:
Itinerario n. 160 – Via normale da San Bernardino per la cresta NNE della Cima E 2829.6 m
“Dal Pass de Omenit (2652 m) si percorre la cresta. Si scavalca una prominenza sul filo o la si evita a destra mediante un sentierino. Dopo la depressione 2633 m si continua sempre lungo la cresta in buona parte detritica e in parte con facili placche.”
Tutto semplice all’apparenza ma prima di tirare conclusioni affrettate aspettiamo di trovarci di fronte alla famosa prominenza, ai detriti e alle placche! 🙂
Prima ancora però dobbiamo raggiungere il Pass de Omenit.
Per farlo evitiamo di seguire il sentiero ufficiale che da San Bernardino porta con largo ed inutile giro a Confin Basso, arriviamo allo stesso punto tagliando dritti per le piste da sci seguendo i piloni della funivia. Questo sentiero segnato pure sulla CN si tiene entro il Ri de Confin e i piloni della funivia invernale appunto, difficile sbagliare anche perché a terra sebbene manchino i segni di demarcazione vi sono comunque le “sgarlate” lasciate dai gatti delle nevi…un’autostrada in pratica!
Da Confin Basso proseguiamo in direzione dell’Alp de Confin su sentiero marcato in bianco-rosso-bianco passando sotto la cresta rocciosa del Pan de Zucher collegante il Piz de Mucia al Piz de Confin. Raggiunti i pascoli dell’alpe il sentiero scompare e ci tocca salire a fonfa fino a quota 2500m circa dove, come dice il Brenna e come riportato sulla CN 1:25’000, ritroviamo un sentierino indicato da alcuni piccoli ometti in pietra (niente marche) che ci permette di superare agevolmente la ripida pietraia e di raggiungere in circa 20 minuti il Pass de Omenit.
Una volta arrivati capiamo il perché del nome “Pass de Omenit” o “Passo Tre Uomini”, in loco vi sono infatti tre grandi gendarmi di pietra che tra l’altro erano già ben visibili dall’Alp de Confin. Dal passo il panorama si apre sulla Val Calanca, la vista è magnifica tanto quanto la giornata e a questo punto speriamo sul serio di raggiungere la cima! Dal passo l’occasione è anche buona per osservare da vicino un’altra cima che vorremmo salire entro la fine dell’estate, il Piz de Mucia 2967m, anch’esso situato sulla cresta spartiacque tra Mesolcina e Calanca.
Terminata la sosta panoramica ci rimettiamo in marcia in direzione della cima che si alza bellissima di fronte a noi. Appena lasciato il passo incontriamo la “prominenza”, un po’scettici iniziamo a salire per vedere com’è il filo e dopo un breve sopralluogo capiamo che NO…non fa per noi! Torniamo giù e come indicato dal Brenna ci avventuriamo sul fianco destro (quello della Val Calanca) che inizialmente ci sembra impossibile da attraversare essendo molto molto ripido e con tanto vuoto sotto…dopo qualche ricerca però troviamo un sentierino delle capre che ci permette di arrivare indenni dall’altra parte. Risaliamo la cresta in parte detritica senza grosse difficoltà, passiamo su alcune placche anche se una ci sembra troppo pendente e quindi l’aggiriamo dal basso tra sfaciumi, poi di nuovo sulla cresta e via fino alla vetta! Dalla cresta abbiamo la fortuna di poter ammirare il Lagh de Stabi in tutto il suo splendore, davvero un lago stupendo! Arriviamo con grande soddisfazione sulla cima dopo un’ora dalla partenza dal Pass de Omenit. Il panorama offertoci è fantastico, abbiamo ai nostri piedi quasi tutta la Val Calanca e al suo vertice lo Zapporthorn! Nel versante orografico destro della Calanca svettano numerose cime che confinano con la Val Malvaglia e la Val Pontirone.
Verso la Mesolcina altro spettacolo, la giornata è stupenda ed il panorama lascia senza parole!
Sotto I Rodond notiamo i numerosi laghetti dell’Alp de Confin, la Val di Passit e dietro il Piz Pian Grand raggiunto lo scorso anno! Questa regione è davvero bellissima e siamo felici di aver preso la decisione di salire questa cima!
Dalla cima Est dove si erge un piccolo omino di pietre senza libro di vetta vediamo bene la vicina cima Ovest che però a causa della difficoltà F, non è alla nostra portata. Ci limitiamo a scattarle una foto ricordo. Dopo un’oretta e terminato il pic-nic decidiamo a malincuore di iniziare la discesa.
Torniamo al Pass de Omenit seguendo la cresta di salita, per fatica evitiamo di aggirare la placca dal basso come fatto di mattina e la passiamo con un metodo super-collaudato: “strusciando sulle chiappe”! Superata di nuovo la prominenza approdiamo al Pass de Omenit e continuiamo la nostra discesa spacca ginocchia. Una volta arrivati ai pascoli dell’Alp de Confin scendiamo a Confin Basso seguendo il rettilineo di una delle ancore invernali. Da Confin Basso raggiungiamo infine San Bernardino per lo stesso itinerario di salita.
Gita in ambiente bellissimo con panorami da cartolina e accompagnata da ottima meteo, da fare sicuramente in futuro una capatina fino alle sponde del Lagh de Stabi rivelatosi un vero gioiellino.
(scritto da: Ale)