Risihorn (2’875 m) + Wirbulsee + Lengsee + Mittelsee

Data: 18 luglio 2020
Partenza: Svizzera, Vallese, Bellwald
Difficoltà: T3
Dislivello: 506 m
Lunghezza: 6.6 km
Tempi (soste comprese): 1 h 10min. (salita) + 2h (discesa)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

Week-end di previsto bel tempo in tutta la Svizzera, ne approfittiamo per andare tre giorni nel nostro amato Vallese. La trasferta da casa a Saillon durerà circa tre ore e mezza alle quali dovremo aggiungere il tempo necessario per montare la tenda (come si faceva già? eh chi si ricorda?!), quindi scegliamo una gita breve da svolgere all’andata, un’altra breve per il ritorno e qualcosa di più impegnativo per la domenica.
Sabato facciamo tappa nell’alto Vallese, più precisamente a Bellwald nella Valle di Goms dove, dopo aver pagato il parcheggio (7CHF/giorno), prendiamo due seggiovie (20CHF/persona a/r) che ci scaricano a Furggulti, punto di partenza per salire al Risihorn, vetta di 2’875 metri affacciata sul mitico Finsteraarhorn e su una parte del Fieschergletscher.

Questo l’itinerario ad anello:

Furggulti (2561 m) – quota 2598 m – Chüe (2719 m) – quota 2736 m – Risihorn (2875 m) – Wirbulsee (2658 m) – Lengsee (2707 m) – quota 2716 m – Mittelsee (2548 m) – Furggulti (2561 m)

La giornata purtroppo è meno soleggiata del previsto e si vedono cumuli su tutte le montagne della zona, compreso il Risihorn che gioca a nascondino tra le nebbie!
Un po’scoraggiati partiamo puntando alla vetta sperando che la situazione migliori cammin facendo. La zona è turistica e il sentiero, come ci aspettavamo, è facile e ben segnalato.
Senza problemi risaliamo i pascoli e come prima tappa sostiamo al punto panoramico di Chüe dotato di panchina e omone di sassi, da qui la vista spazia sulla Valle di Goms, nonché sulla vetta del Grosses Wannenhorn ricoperta da ghiacciai. Incontriamo pure delle simpatiche pecorelle che si lasciano fotografare, in realtà speravo di imbattermi nelle famose pecorelle-pelose-ricciolute-cornute vallesane ma…accontentiamoci!
Nel frattempo il Risihorn è quasi uscito del tutto dalla nebbia quindi acceleriamo il passo e proseguiamo per la cima. Attorno ai 2’800m di quota, l’evidente sentiero si trasforma da bianco-rosso a bianco-blu e nella sua parte finale diventa leggermente aereo ma ben attrezzato con alcune funi di corda e di metallo. La demarcazione di carattere alpino è stata forse pensata per scoraggiare i molti “turisti della domenica” a passeggio in infradito dal salire sulla cima, la difficoltà a mio avviso non va comunque oltre il T3.
Arriviamo in vetta dopo 70 minuti, “just in time” per vedere il Finsteraarhorn e il Fieschergletscher prima che le nuvole ci coprano la visuale…che culo! Vista magnifica, certo non è come osservare il vicino ghiacciaio dell’Aletsch dall’Eggishorn, ma quando ti ritrovi al cospetto di montagne che superano i 4’000m non può esservi delusione!
Il Risihorn oggi è preso d’assalto da parecchia gente ma riusciamo lo stesso a trovare un angolino libero dove pranzare e sperare invano che le nuvole lascino di nuovo spazio al panorama.
Il Grosses Wannenhorn non vuole più saperne di mostrarsi e ahimè anche il Finster fa il timido. Dall’alto scorgiamo un gregge di capre vallesane b&w a pelo lungo…troppo lontane per riuscire a fotografarle in modo decente. Verso il Furka sembra invece che il cielo sia più sereno e infatti possiamo osservare la bella sagoma del Galenstock.
Nel pomeriggio, per tornare alla stazione a monte di Furggulti, scendiamo lungo il sentiero bianco-blu fino alla base del Risihorn e proseguiamo abbassandoci verso i laghetti, compiendo così un bel giro ad anello.
Il più pittoresco è senza dubbio il Lengsee, peccato che le nuvole sullo sfondo non valorizzino del tutto la bellezza delle sue verdi acque. Finalmente sotto l’Honeggerhorn veniamo premiati e incontriamo le simpatiche pecorelle-pelose-ricciolute-cornute vallesane, così abbandoniamo per un momento il sentiero ufficiale per scendere a fotografarle…troppo carine!
Poco prima di arrivare alla meta transitiamo sopra lo Spilsee e dopo circa due ore di cammino siamo di nuovo alla seggiovia dove chiudiamo l’anello.
Bella escursione che poteva guadagnarsi un superlativo se solo ci fosse stata qualche nuvola in meno a compromettere i panorami.

(scritto da: Ale)

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