Data: | 10 febbraio 2018 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Valle Leventina, Airolo, Nante |
Difficoltà: | WT3 |
Dislivello: | 624 m |
Lunghezza: | 10.7 km |
Tempi (soste comprese): | 2h 25min. (salita) + 1h 30min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Il tempo vola…era da un bel po’che volevamo tornare al Rifugio Garzonera con le racchette e caspita…aspetta, aspetta sono passati ben 9 anni! La nostra prima escursione invernale a questa bella capanna risale infatti all’ormai lontano 4 aprile 2009, non pensavo fosse passato così tanto tempo!
La gita in questione è una classica dell’inverno ticinese, una bella (e faticosa) passeggiata tra i boschi che porta in alto fino al balcone panoramico che ospita il rifugio a 1’973 m di quota.
Questo il nostro itinerario:
Nante (1423 m) – quota 1424 m – quota 1489 m – Segna – Ressiga (1480 m) – Alpe Nuova – quota 1613 m – Pian Taiöi (1668 m) – quota 1819 m – Rifugio Garzonera (1973 m)
Il primo tratto è il più semplice, da Nante basta seguire la strada che passando da Segna, Ressiga e dall’Alpe Nuova porta all’acquedotto in prossimità del torrente Calcascia.
A differenza del 2009, stavolta risaliamo la valletta del riale Calcascia tenendoci sul lato orografico sinistro. Fortunatamente per noi vi è già una traccia e possiamo quindi salire agevolmente senza dover pestare i 30 centimetri di neve fresca caduti il giorno prima. A quota 1600 m circa sbuchiamo nei magnifici pascoli innevati che circondano Cascina di Prato.
Attraversiamo il ponte a quota 1613 m e proseguiamo in direzione del Pian Taiöi sempre più affascinanti dallo stupendo paesaggio invernale che ci circonda.
Oltrepassato anche il ponticello di Pian Taiöi ricomincia la salita, questa è sicuramente la parte più dura della gita, rimangono infatti da superare gli ultimi ripidi 300 metri di dislivello. Raggiungiamo i due signori che gentilmente hanno battuto la traccia finora e contraccambiamo loro il favore facendo da apripista attraverso la pineta. Una vecchia traccia è comunque ancora visibile quindi oltre alla fatica fisica di dover pestare la neve, non dobbiamo scervellarci per capire dove andare. Lemme lemme dopo due ore e mezza arriviamo soddisfatti alla meta! Non gira nessuno, c’è tantissima neve e il paesaggio quasi del tutto immacolato è davvero incantevole. Purtroppo la meteo non è delle migliori, girano parecchie nuvole e il sole gioca a nascondino.
La temperatura all’esterno della capanna, stando al termometro presente in loco, è di -6°C e complice il vento diciamo che la percezione del freddo è ancor più accentuata. Si congela e siamo sudatissimi, meglio mangiare in fretta e rimetterci in moto il prima possibile. Entriamo nel rifugio, all’interno 0°C (!!!), ci fermeremo talmente poco che è inutile accendere la stufa. Mangiamo al volo, scambiamo quattro chiacchiere con i due escursionisti incontrati sul sentiero e arrivati a loro volta in capanna. Alle 12:40 partiamo, la discesa che segue è tra le più belle e divertenti che io ricordi, i 30 centimetri di polvere ci consentono di scivolare giù con leggerezza e senza fatica, in un battibaleno siamo nuovamente all’acquedotto e seguendo la strada torniamo a Nante.
Bellissima racchettata, un po’meno si può dire della meteo, la Garzonera resta di fatto una stupenda meta invernale.
(scritto da: Ale)