Punta dei Camosci o Bättelmatthorn (3’044 m)

Data: 29 settembre 2009
Partenza: Svizzera, Vallese, Nufenenpass, Agenetal, Mändeli
Difficoltà: T3+
Dislivello: 860 m
Lunghezza: 11.2 km
Tempi (soste comprese): 2h 45min. (salita) + 2h 10min. (discesa)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

Scegliere le immagini da inserire in questo rapporto è stato veramente difficile in quanto grazie alla giornata stupenda le foto sono risultate (secondo il mio modesto parere) davvero belle belle!
Ci siamo concessi una giornata di vacanza per approfittare del bel tempo, l’idea iniziale era quella di tentare finalmente la salita al Pizzo di Vogorno ma vista la foschia presente sul Ticino centrale abbiamo ben pensato di spostarci all’estremo nord del Cantone per cercare di evitarla… e ci è andata bene! Giornata perfetta anche se durante la salita e parte della discesa siamo stati accompagnati da un venticello gelido, sulla cima fortunatamente niente vento e grazie all’inversione termica, considerata pure l’altezza di 3044m e il periodo, faceva quasi caldo! Se questa non è fortuna?!?
Il motivo che ci ha spinti a scegliere la Punta dei Camosci o Bättelmatthorn quale meta della nostra escursione è semplice: è una cima esteticamente bellissima che si trova in una regione che a noi piace molto. L’avevamo adocchiata la prima volta in data 09.09.2007 durante la salita al Nufenenstock e da quel giorno è entrata a far parte delle “mete da raggiungere”. Finalmente ce l’abbiamo fatta.
L’escursione si è svolta a cavallo tra due Cantoni (Ticino e Vallese) e due Nazioni (Svizzera e Italia). In effetti il confine di Stato passa proprio dalla Punta dei Camosci.
La zona è ricca di sentieri che oggi vengono percorsi dagli amanti della natura per svagarsi dal solito tran-tran quotidiano, un tempo però quando ancora non esistevano strade e ferrovie queste vie di transito erano molto importanti. La targa appesa all’esterno di un piccolo rifugio d’emergenza in territorio italiano, che ricorda il passaggio del compositore e musicista Richard Wagner nell’anno 1852, ne è una testimonianza.
Poter ancora salire su una cima alta oltre 3000m a fine settembre è stato bellissimo, questa “estate prolungata” ci sta regalando delle giornate stupende…e pensare che l’anno scorso in questo periodo non siamo riusciti a raggiungere la Cima di Gana Bianca 2842m a causa della neve…grrrr!
Arriviamo con l’auto fino al termine della strada (ci sarebbe il divieto ma abbiamo trasgredito!) che porta alla diga del Griessee.
Parcheggiamo in un grande spiazzo accanto ad una costruzione dove finisce la strada asfaltata. Sono le 9:45 e il termometro della macchina ci informa che la temperatura esterna è di 5°C, non siamo più in estate! Il sole non c’è ancora, anzi al momento della partenza siamo immersi nella nebbia, tira un vento piuttosto forte e fa decisamente freddo! Il cielo si apre per qualche secondo e intravvediamo la nostra meta in lontananza…e cavolo quella che notiamo sulla cima sembra proprio neve?!? Caspita!
Un po’demoralizzati da questa scoperta ci mettiamo in marcia, arriveremo alla vetta?!
Saliamo sul sentiero anziché sulla stradina fino alla vicina croce segnata pure sulla CN 1:25’000 in zona Mändeli.
Qui termina pure la strada sterrata e i cartelli ci indicano la giusta via da seguire.
Tendendoci sul sentiero che rimane basso e che costeggia il Griessee raggiungiamo comodamente e senza fatiche il Passo del Gries o Griespass, quest’ultimo si trova sul confine di Stato tra Svizzera (Vallese) e Italia (Val Formazza).
Quasi tutta la zona dove si svolge la gita è caratterizzata dalla mancanza di pascoli, ovunque ci sono pietre e fini sassolini grigio-neri che rendono il paesaggio alquanto desolato ma pur sempre affascinante. Tra i sassi resistono ancora alcuni fiorellini, principalmente linarie alpine di colore viola scuro. Visto che il terreno di marcia è composto in gran parte da sassolini e sabbietta si cammina veramente bene senza ostacoli di sorta. Forse sarà per questo motivo che i sentieri della zona sono frequentati dagli amanti della mountanbike.
Lungo il percorso la nebbia si dirada lasciandoci ammirare la nostra meta, visione spettacolare con in primo piano il turchese Griessee, dietro la perfetta piramide della Punta dei Camosci e alla sua destra la lingua di ghiaccio del Griesgletscher che si stacca dal Blinnenhorn, la giornata in fatto di panorami promette bene! Sotto un bellissimo cielo blu ci portiamo verso il secondo cippo di confine a quota 2460m.
Da qui il sentiero inizia a salire senza troppa pendenza verso il pianoro che sta proprio sotto le ripidi pareti della Punta dei Camosci. Il sentiero segnalato che seguiamo fino a quota 2672m (la prima che si vede sulla CN) è quello che porta al Rifugio Città di Busto.
Qui noi lo abbandoniamo per seguire una traccia calcata già da diversi scarponi e che ci porta senza problemi alla bocchetta di ca. quota 2780m sulla cresta che scende in direttissima dalla Punta dei Camosci (la bocchetta si trova circa sopra la “C” di Camosci sulla CN 1:25’000).
Fino a questo punto direi che il sentiero è di difficoltà T2.
Arrivati in cresta si apre il panorama verso la Val Formazza (I) con il Lago di Morasco e sulla diga del Lago del Sabbione con ghiacciaio omonimo alle spalle sovrastato dalla Punta d’Arbola.
Non è ancora finita, qui arriva il tratto più impegnativo di tutta la gita. La cresta che dobbiamo seguire per arrivare fino alla cima è ripida e soprattutto negli ultimi 100m diventa ancor più impegnativa. Per fortuna c’è sempre un sentierino da poter seguire ma nonostante questo gli ultimi 100m sono veramente ripidi e il terreno di marcia formato da fini sassolini e sabbietta è pure un po’franoso. Diciamo che per chi come me ha dei problemi con il vuoto e le vertigini questo tratto non è il massimo!
Dopo 2h 45minuti di cammino arriviamo in vetta alla Punta dei Camosci 3’044 m.s.m.
Quello che ci viene offerto è come previsto un ampio e stupendo panorama su montagne, laghi e ghiacciai! Sotto la cima scorre la lingua di ghiaccio del Griesgletscher che arriva fino alla diga del Griessee. Sopra il ghiacciaio spuntano invece le tre bellissime piramidi del Corno Rosso (Rothorn), del Corno Cieco (Blinnenhorn) e del Piccolo Corno Cieco (Kl. Blinnenhorn).
Vediamo il Nufenenstock e il piccolo Lago del Corno e sullo sfondo le famose cime della Val Bedretto. In lontananza scorgiamo il Ghiacciaio del Rodano e alla sua destra l’imponente Galenstock. Verso la Val Formazza insolita immagine di un Basodino senza ghiaccio.
Sulla cima si sta così bene che ci rimaniamo per quasi 2 ore…è talmente bello che non tornerei più indietro! Lasciamo i nostri autografi nel “Gipfelbuch” che è custodito all’interno di una gamella saldata alla croce di vetta e dopo i panini e numerosi autoscatti prendiamo l’amara decisione…dobbiamo scendere! Nooooooo perché? Io voglio restare qui! Uffa…
Vabbé ormai ci tocca e così, facendo bene attenzione a non scivolare, scendiamo lungo la crestae seguiamo a ritroso lo stesso itinerario di salita fino al cippo di confine n. 2 a quota 2460m.
Da qui prendiamo un sentierino sulla destra che in breve ci porta ad un piccolo rifugio d’emergenza in territorio italiano. Apriamo ed entriamo, è proprio piccolo ma può sempre venir utile, all’interno troviamo un libro delle visite nel quale lasciamo un segno del nostro passaggio.
Riprendiamo il sentiero e in un batter d’occhio siamo di nuovo al Passo del Gries, a quota 2464m c’è un bivio e decidiamo di prendere il sentiero di destra che porta al Lago del Corno, così possiamo dire di essere stati anche in Ticino! Foto al laghetto (che comunque avevamo già visto durante la gita al Nufenenstock) e poi dietro-front fino a tornare alla macchina.
Giornata di vacanza ben spesa, tempo perfetto, gita stupenda e panorami fantastici!

Dettaglio delle difficoltà:

Dalla diga del Griessee alla bocchetta di quota ca. 2780m: T2
Tratto di cresta fino alla cima: T3+

Questo è stato il nostro itinerario:

parcheggio quota ca. 2380 m – Mändeli – quota 2471 m – Passo del Gries (2487 m) – quota 2460 m – quota 2672 m – bocchetta sulla cresta quota ca. 2780 m – Punta dei Camosci (3044 m) – quota 2460 m – rifugio d’emergenza quota ca. 2450 m – Passo del Gries (2487 m) – Passo e Lago del Corno (2485 m) – Mändeli – parcheggio quota ca. 2380 m.

(scritto da: Ale)

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