Prada e i Castelli di Sasso Corbaro e di Montebello

Data: 4 aprile 2020
Partenza: Svizzera, Ticino, Bellinzonese, Giubiasco, Pedevilla
Difficoltà: T2
Dislivello: 505 m
Lunghezza: 8.4 km
Tempi (soste comprese): 3h 30min. (giro completo)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

Le disposizioni emanate delle Autorità in merito al coronavirus ci invitano a rimanere nei dintorni di casa senza strafare, così decidiamo di visitare per la prima volta il nucleo di Prada, un insediamento risalente addirittura al Medioevo e caduto in progressivo stato d’abbandono a partire dal XVII secolo. Negli ultimi anni la Fondazione Prada ha dato il via ai lavori di recupero delle strutture presenti il loco, liberando i numerosi ruderi dalla folta vegetazione che anno dopo anno li aveva imprigionati.
Prada si trova a quota 577m tra i boschi sopra Bellinzona, il sentiero che lo raggiunge è facile e sempre ben segnalato nei colori ufficiali, noi decidiamo di effettuare un giro ad anello in senso antiorario con partenza e arrivo nel quartiere di Pedevilla a Giubiasco.

Questo l’itinerario nel dettaglio:

Giubiasco Pedevilla – Scarpapè – Pianello – quota 546m – Prada San Girolamo (577 m) – Dragonato – Laghetto (519 m) – Castello di Sasso Corbaro (462 m) – Artore (390 m) – Castello di Montebello (313 m) – Ravecchia – Giubiasco Pedevilla

Dopo pochi minuti di trasferta lasciamo l’auto nei parcheggi del Grotto Torcett, attualmente chiuso, e c’incamminiamo lungo le stradine di questo bel quartiere residenziale osservando case e giardini ben curati. Passiamo accanto a una chiesetta e in breve, in Via Pedevilla, troviamo il cartello ufficiale che ci indica il sentiero da prendere in direzione di Scarpapè.
Saliamo a zig-zag tra terrazzi coltivati a vite e guadagniamo facilmente la collina di Giubiasco. Superato il parcheggio nei pressi di quota 546m il sentiero si inoltra nel bosco facendoci attraversare la valletta del Torrente Guasta per mezzo di un ponticello di legno, la traversata semi pianeggiante all’ombra della vegetazione è molto piacevole e senza difficoltà arriviamo a Prada. 
Salta immediatamente all’occhio la sgargiante facciata dipinta di arancione della piccola chiesa dedicata a S. Girolamo e S. Racco, di cui sinceramente ignoravamo l’esistenza.
Un pannello esplicativo fornisce informazioni sul luogo e sui lavori di recupero effettuati dalla Fondazione Prada. Oltre ai lavori di pulizia e mantenimento dei muri a secco pericolanti di quelle che un tempo erano abitazioni, sono state create delle postazioni da pic-nic con tavoli e panchine in legno.
Ci soffermiamo un bel po’ad ammirare e fotografare le rovine di Prada che oggi, complice la bella giornata primaverile, sono incorniciate da un cielo azzurro e alberi in piena fioritura.    
Per aggiungere “valore aggiunto” a questa già di-per-sé interessante escursione, proseguiamo il nostro cammino verso Artore e transitiamo nell’ordine dal Castello di Sasso Corbaro e dal Castello di Montebello, entrambi patrimonio UNESCO e fiori all’occhiello del turismo Bellinzonese.
A Montebello, il mio preferito, ci fermiamo per il pranzo al sacco. Da qui la vista spazia sul centro storico della Capitale, sulla Collegiata e soprattutto sul Castelgrande. Una stupenda cartolina! Quando si cresce all’ombra dei castelli è facile dimenticarsi della loro bellezza dandoli quasi per scontato, ma bisogna ammettere che sono un vero spettacolo e non solo per i turisti che arrivano dall’Estero. Insomma “valore aggiunto” a chilometro zero, come dicevo pocanzi.
Terminata la sosta tra i “merletti” scendiamo verso la frazione di Ravecchia e seguendo alcune stradine asfaltate rientriamo a Pedevilla dove chiudiamo questa magnifica escursione. 
Oggi abbiamo avuto l’ennesima conferma di come spesso, per osservare qualcosa di incantevole, non serva allontanarsi troppo da casa. Viva il nostro bel Ticino! 

(scritto da: Ale)

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