Data: | 13 giugno 2021 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Locarnese, Centovalli, Verdasio, Monte di Comino |
Difficoltà: | T3 |
Dislivello: | 1292 m |
Lunghezza: | 11.5 km |
Tempi (soste comprese): | 2h 50min. (salita) + 3h (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Per la nostra prima gita post-vaccino decidiamo di salire nuovamente al Pizzo Ruscada (sperando che il “messaggero” non ci tagli le gambe), cima alta 2’003m che si trova al culmine della dorsale che separa le Centovalli dalla Valle Onsernone.
La si vede molto bene anche dal Piano di Magadino, detto questo si capisce che è una vetta molto panoramica, da raggiungere assolutamente in una giornata di bel tempo.
Per noi quella giornata è domenica 13 giugno 2021.
Anni fa avevamo salito il Pizzo Ruscada partendo da Lionza, purtroppo la meteo si era rivelata uno schifo, ma oggi sembrerebbe che possiamo andare sul sicuro.
Stavolta partiamo dal Monte di Comino, un luogo bellissimo immerso nel verde delle Centovalli.
Vi si arriva in funivia da Verdasio. La gita sarà piuttosto lunga e soli soletti prendiamo la prima corsa delle 8:30. Arrivati a Comino scopriamo da alcuni cartelli che si può fare il “Lamatrekking”, ooooh io adoro i lama MA…non siamo qui per questo 😥
Dunque ecco il nostro itinerario odierno:
Monte di Comino (1145 m) – Madonna della Segna (1164 m) – quota 1309 m – Pizzin (1509 m) – Pianasc (1643 m) – Pescia Lunga (1512 m) – Rifugio Corte Nuovo (1634 m) – quota 1708 m – Pizzo Ruscada (2003 m) – Capellone (1878 m) – quota 1708 m – Rifugio Corte Nuovo (1634 m) – Pescia Lunga (1512 m) – Pianasc (1643 m) – Pizzin (1509 m) – Madonna della Segna (1164 m) – Monte di Comino (1145 m)
Dopo pochi minuti dalla partenza passiamo accanto Alla Capanna, ristoro turistico dove faremo tappa al rientro per bere qualcosa. Sul versante opposto delle Centovalli notiamo subito l’imponente mole del Gridone, altra cima raggiunta in passato con tempo schifosetto e sulla quale intendiamo risalire ormai da trooooppo tempo.
Mettici la passione per le escursioni, quella per i viaggi, la cascina in montagna, i week-end di maltempo e soli 20 giorni di vacanza all’anno…va da se che i progetti sono sempre tantissimi ma, anno dopo anno, a fine stagione abbiamo ogni volta la deludente sensazione di essere riusciti a fare poco, maledetto lavoro! Ma torniamo a noi.
Il sentiero è ben segnalato e in pochi minuti transitiamo dalla chiesetta di Madonna della Segna. Dietro la struttura giriamo a sinistra e seguendo le indicazioni dei cartelli iniziamo a salire all’interno di una bella faggeta. La giornata è davvero hot e nonostante sia ancora presto, il caldo si fa sentire anche all’ombra del bosco. Raggiunta la cresta che separa in modo naturale Centovalli e Valle Onsernone, procediamo in direzione della nostra meta che già vediamo alzarsi sullo sfondo.
Il sentiero segue il crinale e facendoci andare un po’giù e su, passiamo prima dalla cimetta di Pizzin e in seguito da quella di Pianasc. Prima di arrivare all’isolata cascina di Pescia Lunga segnaliamo che il sentiero presenta un breve passaggio un po’esposto sul versante onsernonese che potrebbe creare problemi a chi soffre di vertigini power. Per quanto ci riguarda la larghezza del sentiero è tale da consentirci di superarlo senza patemi.
Dopo circa 2 ore di marcia arriviamo a Corte Nuovo dove ammiriamo l’omonimo Rifugio di proprietà del Patriziato di Borgone, riattato negli ultimi anni. La struttura, ricavata da un vecchio stabile dell’alpe, vanta dei solidi muri in pietra e un bellissimo tetto in piode, all’esterno si trova un comodo tavolo in sasso con panchine. Per accedere al rifugio è necessario prenotare, trovate tutte le informazioni del caso sul sito ufficiale cortenuovo.ch.
Da Corte Nuovo si inizia già ad intuire come sarà il panorama dalla cima, la vista spazia infatti sulle Centovalli spingendosi fino al Lago Maggiore, una cartolina che si può ammirare comodamente stando seduti sulla panchina presente in loco.
Da qui alla vetta mancano ancora 400 metri di salita, quindi ci rimettiamo in cammino.
Fa un caldo bestiale ma in questa zona, almeno in principio, ci pensa il bosco di larici a tenerci all’ombra. Al bivio di quota 1’708m bisogna prestare attenzione, poiché il sentiero più evidente è quello che va a destra verso Capellone (noi lo percorreremo al ritorno), è quindi facile sbagliare. Noi invece proseguiamo dritti scavalcando i ruderi di una stalla, proprio su una delle pietre di questa costruzione caduta in rovina notiamo uno sbiadito segno bianco-rosso, andando oltre appare il sentiero che porta in vetta seguendo quel che rimane della cresta E.
Questo itinerario, a giudicare dal leggero “imboscamento” tra i cespugli, è probabilmente meno utilizzato dell’altro ma rimane comunque visibile e percorribile senza grosse difficoltà.
Dopo 50 minuti raggiungiamo il culmine della cresta e dopo pochi passi ci troviamo di fronte al gendarme di pietre che identifica la vetta del Pizzo Ruscada. Ad accoglierci troviamo anche una nuvola di mosconi che hanno tutta l’aria di volerci rompere le scatole!
La giornata è magnifica, il cielo è totalmente sgombro di nubi e la visibilità, nonostante l’afa, si è mantenuta ottima. Tutto ciò non può che giocare a favore del panorama che si apre sulla Valle Onsernone, le Centovalli, il Piano di Magadino, il Lago Maggiore e sul fondovalle vigezzino dove notiamo il Santuario di Re. Sullo sfondo, in netto contrasto con l’azzurro del cielo e il verde brillante della vegetazione, spiccano i pendii innevati dei 4’000 vallesani, in particolare quelli maestosi del gruppo del Rosa. CHE GIORNATONA!
Dopo una breve sosta ci abbassiamo lungo la cresta N verso Capellone, in fuga dalle mosche e alla ricerca di un punto ombreggiato dove fare pic-nic. Dopo la pausa riprendiamo a scendere lungo un comodo sentiero ben segnalato, passiamo da Capellone e poi iniziamo a percorrere il traverso nel bosco che ci riporta al bivio di quota 1’708m, dove ci immettiamo di nuovo sul percorso della mattina. Da qui rientriamo al Monte di Comino seguendo a ritroso l’itinerario di salita.
Visto il gran caldo ci aspettavamo di imbatterci in qualche rettile e in zona Pizzin veniamo accontentati. Un piccolo esemplare di vipera sta prendendo il sole nel bel mezzo del sentiero, cerchiamo di fotografarlo ma infastidito dalla nostra presenza striscia subito via tra i cespugli. Arrivati Alla Capanna ci fermiamo per soddisfare un desiderio nato già ad inizio discesa: gazzosa ghiacciata!
Torniamo a valle con la funivia delle 16:30, super felici e soddisfatti della nostra bellissima giornata.
(scritto da: Ale)