Data: | 21 e 22 agosto 2010 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Valle Verzasca, Sonogno, Val Vegornèss, |
Difficoltà: | T2 + T3 |
Dislivello: | 1123 m + 710 m + 1812 m (discesa) |
Lunghezza: | 7.1 km + 11.7 km |
Tempi (soste comprese): | 3h 30min. (Rif. Alpe Barone) + 2h 15min. (Pizzo Barone) + 3h 40min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alle cartine su SvizzeraMobile: Rif. Alpe Barone + Pizzo Barone |
1° GIORNO:
Questo week-end ci siamo tolti un altro sassolino dalla scarpa, la salita al Barone ancora ci mancava e finalmente siamo riusciti a mandarla a buon fine grazie a due giornate di tempo splendido! Qui di seguito il resoconto del primo giorno d’escursione durante il quale ci siamo portati in quota.
Sabato partiamo nel primo pomeriggio per raggiungere il Rifugio Alpe Barone di proprietà della SEV in alta Val Vegornèss. Arriviamo con l’auto tra Vald e Cabiói e parcheggiamo nello stesso punto della volta precedente, in pratica dove parte il sentiero per la Capanna Cógnora.
I cartelli a Cabiói danno 3h 40minuti per la Capanna Barone, tempo che è stato all’incirca rispettato. Partendo dal paese di Sonogno c’è invece da calcolare una buon’ora di marcia in più che soprattutto al rientro potrebbe essere fatale!
In merito alla salita c’è poco da dire in quanto il sentiero è sempre evidente e ben marcato con i colori ufficiali, la difficoltà del percorso non supera la classificazione T2.
In pratica si tratta di percorrere quello che resta (ed è ancora parecchio) della Val Vegornèss costeggiando il fiume Verzasca sul lato orografico destro, lungo il cammino ammiriamo alcune belle pozze d’acqua verde.
Una volta arrivati alla cascina di Corte di Fondo 1487m attraversiamo il ponticello portandoci nell’altro versante della Val Vegornèss e da lì iniziamo a salire ripidamente tra i pascoli di Corte della Pianca verso Piodoo e la Capanna Barone. Siamo al cospetto di grandi cime quali Corona di Redorta, Madàs, Pizzo Campala e Pizzo di Scinghign e ci sentiamo davvero piccoli! Gli ultimi 600m di dislivello ci tolgono il fiato, fortunatamente il sentiero sale a risvolti ma il gran caldo ci fa comunque boccheggiare! Un’afa pazzesca che ci taglia le gambe.
Salita davvero sofferta…e dire che l’allenamento non ci manca, sarà colpa del week-end di completa inattività della scorsa settimana? Boh…fatto sta che alle 16:30 dopo 3 ore e mezza di cammino raggiungiamo finalmente la capanna! Sul posto una quindicina di persone, principalmente svizzeri tedeschi, tre ticinesi e una coppia di olandesi. Un signore svizzero tedesco si è detto molto sorpreso nel vedere “così tanti” ticinesi in capanna (in tutto eravamo in cinque)…purtroppo questa è la realtà…che vergogna!
La struttura è davvero bella, tutta in pietra e con il tetto in piode. La capanna sorge su un terrazzo panoramico nei pascoli dell’Alpe Barone sotto le pareti rocciose del Pizzo di Scinghign. La vista da qui spazia sulla Val Vegornèss e sulle cime circostanti, bellissima è pure la visione della Bocchetta della Campala che permette il passaggio in Val di Prato Sornico.
Il Rifugio Barone è composto da due costruzioni; la piccola cascina sulla destra è quella che esisteva già un tempo ed era utilizzata dagli alpigiani, oggi trasformata in dormitorio. L’altra costruzione è al contrario recente, edificata negli anni 1997-1999, al suo interno trovano spazio il refettorio (40 posti) ed un grande dormitorio sotto i bei travoni in legno del tetto. In totale la Capanna Barone mette a disposizione 35 posti letto. In capanna non c’è telefono e la ricezione natel è nulla. Nel refettorio è possibile cucinare utilizzando il fornello a gas oppure la stufa a legna. Vi è pure la possibilità di fare la doccia, ma visto che vestiti di ricambio, asciugamani, shampoo e saponi vari sono sinonimo di “peso inutile nel sacco”, li abbiamo lasciati a casa senza troppi indugi! Al contrario dai nostri zaini ha fatto capolino un leggerissimo sacchetto di pasta liofilizzata ai funghi (già testata in Islanda) che è poi andata a riempire i nostri pancini. Cenetta annaffiata da una bottiglia di ottimo nostrano, consumata all’esterno con vista panoramica sulle vette circostanti in attesa del tramonto! Cosa chiedere di meglio?! La gradevole serata trascorsa in compagnia degli altri presenti si è conclusa alle ore 22:00 quando in modo forzato è saltata l’illuminazione, cosa che ci ha dato l’input per andare a letto (come da regolamento capanne dalle 22.00 assoluto silenzio). Bella giornata/serata!
Val Vegornèss quota 1060 m tra Vald e Cabiói – Cabiói (1079 m) – Val Vegornèss – Sprügh – Corte di Fondo (1487 m) – Piodoo (1950 m) – Rifugio Alpe Barone (2172 m).
2° GIORNO:
Il Pizzo Barone bisogna ammetterlo…esteticamente non è un granché, la sua pianeggiante e desolata sommità è un po’deludente soprattutto se messa a confronto con le note cime che la circondano quali ad esempio Corona di Redorta, Pizzo Forno o Pizzo Campo Tencia, ma resta pur sempre la montagna più alta della Valle Verzasca e come tale offre un panorama che difficilmente ci si scorda! Se oltre a questo si ha la fortuna di giungere in vetta con un tempo stupendo ed essere accolti (ciliegina sulla torta) dal numeroso gruppo di stambecchi che popola la regione…allora la gita si può classificare senza indugi come ECCEZIONALE!
Inoltre non bisogna tralasciare il Lago Barone che già da solo vale la fatica dell’escursione, una vera perla delle nostre montagne, un lago fantastico che merita senz’altro una visita.
Ma veniamo a questo splendido 2° giorno d’escursione.
La salita al Pizzo Barone non è per nulla difficile, basta seguire la demarcazione ufficiale in bianco-rosso per arrivare in vetta senza problemi (dal Lago Barone alla cima T3).
Visto che non siamo di fretta lasciamo il rifugio verso le 8.00 ed imbocchiamo il sentiero per il Lago Barone che raggiungiamo circa 30 minuti più tardi (fino al lago T2).
Quest’ultimo è ancora in ombra, ci fermiamo brevemente per immortalare il riflesso della nostra meta che si specchia nelle sue acque scure. Torneremo più tardi per goderci lo spettacolo con la luce del sole! Dunque proseguiamo seguendo il sentiero segnalato, l’erba dei pascoli lascia presto spazio alle pietre franate dal Pizzo Barone. Nell’ultimo tratto di salita attraversiamo infatti una pietraia piuttosto estesa, nulla di complicato in quanto il sentiero è sempre ben visibile ed i sassi sui quali mettiamo i piedi sono grossi e stabili.
Avevo letto del gruppo di stambecchi del Barone ma ancor prima di partire mi ero messa il cuore in pace pensando che mai sarei riuscita a vederli, per questo quando vedo spuntare due corna giganti dai dintorni dell’omino di vetta rimango molto sorpresa!
Una gran bella sorpresa! Sono loro…gli stambecchi del Barone! Sembra ci stiano aspettando per darci il benvenuto! I maschi sono animali maestosi e con le loro corna fanno una certa impressione soprattutto se te li trovi a pochi metri di distanza. Saliamo lentamente per non spaventarli ma loro comunque non sembrano turbati dalla nostra presenza e rimangono in zona per tutto il tempo della nostra sosta. Riusciamo pure a vedere una mamma con un piccolo, sono proprio teneri! Dopo 2h 15 minuti di marcia, facendo slalom tra gli stambecchi, raggiungiamo la cima che come già accennato è esteticamente un po’una delusione. Non fosse per la croce ed i numerosi omini in pietra la sommità del Barone sarebbe veramente desolata…tutta piatta…un po’lunare! Machissenefrega…oggi la nostra distrazione sono gli stambecchi e detto ciò parte il reportage fotografico con tanto di Monte Rosa a fare da sfondo! C’è da spendere qualche parola anche sul panorama che è veramente spettacolare, 360° di cime vicine e lontane…bellissimo! Pausa foto, panini, messaggino nel libro e poi a malincuore ci tocca abbandonare il Pizzo Barone, la discesa sarà lungaaaaa!
Ma abbiamo ancora una cosa da vedere, il Lago Barone ci aspetta per farsi immortalare.
Prima ce lo gustiamo dall’alto, ha la forma di un cuore e le acque scurissime, veramente bello posizionato sotto le pareti rocciose del Pizzo Piancói. Una volta giù ce lo godiamo pure da vicino, acqua blu trasparente tipo piscina che quasi quasi mi farei un tuffo! Purtroppo la discesa è ancora molto lunga e non possiamo rimanere, Mauro mi richiama sull’attenti e ci rimettiamo in marcia 🙁
Quando trovi posti tanto belli non vorresti più andartene ed io in questo caso ci sarei rimasta più che volentieri al Lago Barone. Se non volete salire alla cima ok, ma questo è assolutamente un lago da vedere…ne vale la pena davvero davvero!
La discesa come previsto sembra interminabile, le ginocchia scricchiolano, il caldo si fa sentire man mano che ci abbassiamo e la lunghissima Val Vegornèss sembra non avere una fine…ma questa è una vecchia storia e pertanto rimando alla relazione del 1° giorno.
Considerazioni finali scontatissime: week-end bellissimo trascorso in ambiente di alta montagna, sebbene la cima del Pizzo Barone non sia delle più affascinanti offre un panorama notevole e magari la possibilità di vedere uno degli animali simbolo delle montagne svizzere: lo stambecco (che a dirla tutta in Ticino è più unico che raro)! Capanna confortevole e lago alpino fantastico! In questa regione non manca proprio nulla e ce n’è per tutti i gusti! Ancora una volta: W la Verzasca!
Questo è stato il nostro itinerario:
Rifugio Alpe Barone (2172 m) – Lago Barone (2391 m) – Pizzo Barone (2864 m) – Lago Barone (2391 m) – Rifugio Alpe Barone (2172 m) – Piodoo (1950 m) – Corte di Fondo (1487 m) – Sprügh – Val Vegornèss – Cabiói (1079 m) – quota 1060 m tra Vald e Cabiói.
(scritto da: Ale)