Piz Magn cima N (2’286 m)

Data: 7 luglio 2020
Partenza: Svizzera, Ticino, Valle di Blenio, Valle Pontirone, Alpe di Cava
Difficoltà: T3
Dislivello: 497 m
Lunghezza: 5.3 km
Tempi (soste comprese): 1h 30min. (salita) + 1h 30min. (discesa)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

Settimana di relax in quel della Val Pontirone = vacanza a tutti gli effetti… sdraio, libro, birra, salamin, tazzin da vin, cosctin, caffè & repeat all’infinito… il “dolce far niente” che goduria!
Quella di martedì però si presenta come una splendida giornata e presi dai sensi di colpa decidiamo di sfruttarla per fare un giretto in montagna.
Abbandoniamo quindi la sdraio per qualche ora e tentiamo di nuovo la salita alla cima Nord del Piz Magn (non quotata sulla Carta Nazionale ma indubbiamente più panoramica della cima ufficiale), sperando stavolta di azzeccare la via giusta. Già… perché sulla Nord ci eravamo già arrivati nel 2014, ma l’itinerario che avevamo seguito allora non era di certo quello esatto!
Dopo alcune consultazioni ci è stato riferito di risalire il canalone a sinistra della grande placca rocciosa e puntare a un larice solitario… ce la faranno i nostri eroi?
Il punto di partenza della gita è anche stavolta l’Alpe di Cava che raggiungiamo in auto.

Questo l’itinerario:

Alpe di Cava (1999 m) – Forcarella di Cava (2090 m) – Pessètt – Piz Magn cima N (ca. quota 2286 m)

Il sentiero bianco-rosso si alza sulla destra degli stalloni dell’alpe e in una decina di minuti ci porta alla Forcarella di Cava, dove entriamo in contatto visivo con la nostra meta.
Visto da qui il Piz Magn N ha una forma che rimanda vagamente a quella di una famosa vetta sfizzera, mi azzarderei a definirlo il “Cervino della Val Pontirone”!
Proseguiamo lungo il sentiero segnalato che va in direzione dell’Alpe d’Albèa scendendo di un centinaio di metri poi, onde evitare di perdere troppo dislivello, decidiamo di abbandonare la traccia e restare alti traversando in orizzontale la zona denominata Pessètt, puntando in direzione del canalone che dovremo risalire. Il terreno è un misto di rocce, erba e cespugli di rododendro ma si riesce ad avanzare senza difficoltà.
Visto da sotto il pendio da affrontare sembra bello ripido ma con ai piedi degli scarponi dalle suole decenti non vi sono grossi problemi.
Il larice solitario è ben visibile e lemme lemme lo raggiungiamo, da qui è possibile passare con facilità sul costone a destra (più in basso invece non si può, perché c’è sempre uno scalino di roccia di diversi metri che lo separa dal canalone), in questo punto si incontrano pure degli ometti che indirizzano nella giusta direzione.
Rimangono da affrontare pochi metri di facile salita e voilà in una manciata di minuti siamo in vetta! Evviva finalmente abbiamo trovato la retta via!
La giornata è stupenda e il panorama è a dir poco spettacolare… scusa cara sdraio ma meritavi di essere abbandonata!
Ai nostri piedi Biasca e la Val di Blenio, tuuuutta la Val Pontirone, l’imbocco della Leventina e montagne a perdita d’occhio… peccato non aver portato lo zoom, perché oggi ci sarebbe parecchio da fotografare!
Dopo il pic-nic scendiamo fino al larice solitario pensando di ripercorrere la stessa via di salita ma come spesso accade, dall’alto si vedono cose che dal basso non si riescono a notare, infatti scopriamo una traccia, tipo sentierino delle capre, che traversa alta il canalone e porta a ridosso delle pareti di roccia sotto la cima Sud del Piz Magn, seguendola arriviamo senza problemi sopra l’Alpe d’Albèa dove ritroviamo il sentiero ufficiale che ci riporta alla Forcarella e all’Alpe di Cava. Scattiamo le ultime foto al magnifico Torenton e al Piz di Strega poi torniamo in cascina… birre ghiacciate ci attendono!
Bellissima gita sprint dal poco dislivello a una vetta super panoramica e non proprio banale.
La difficoltà è in generale un T2/T3 con un ultimo ripido tratto “off-road” da affrontare con passo sicuro T3+.
Volendo allungare l’escursione e macinare un po’ di dislivello in più, è possibile partire da Ponte Cengio o addirittura da Biborgo e salire all’Alpe d’Albèa lungo il sentiero che passa dal Bosco di Bova, come avevamo fatto nel lontanissimo 2007 quando la strada per l’Alpe di Cava era in rifacimento e chiusa al traffico.

(scritto da: Ale)

 

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