Data: | 3 e 4 luglio 2010 |
Partenza: | Svizzera, Grigioni, Davos, Dischma, Dürrboden |
Difficoltà: | T2 + T4 |
Dislivello: | 555 m + 688 m + 1224 m (discesa) |
Lunghezza: | 4.2 km + 9.5 km |
Tempi (soste comprese): | 1h 30min. (Chamanna da Grialetsch) + 7h circa (giro completo 2° giorno) |
Tragitto e profilo: | vai alle cartine su SvizzeraMobile: Chamanna da Grialetsch + Piz Grialetsch |
1° GIORNO:
All’ultimo siamo riusciti a contattare Rita (responsabile UTOE B’zona) e ad iscriverci alla seconda e ultima uscita di due giorni del corso d’alpinismo, per fortuna c’era ancora qualche posto libero! Responsabile per il corso di quest’anno la guida alpina Massimo Bognuda.
Sabato 3 luglio 2010 ritrovo alle ore 7.00 nel parcheggio del Pasinetti a Gorduno, consegna del materiale tecnico, riduzione dei mezzi di trasporto al minimo indispensabile e poi spostamento verso il Canton Grigioni. Tappa caffè a Tiefencastel, tappa per recupero cartine a Davos e verso le 11.00 arrivo a Dürrboden, piccola località situata a 2007 metri di quota nella bella e lunga Dischmatal.
Un attimo di meditazione prima di caricare il pesantissimo sacco sulle spalle e poi via sotto un sole cocente verso la Chamanna da Grialetsch 2’542m di proprietà del CAS S. Gallo, che abbiamo raggiunto 1 ora e 30 minuti più tardi dopo essere passati accanto anche al bel lago Furggasee.
Il sentiero che conduce alla capanna attraversa i pascoli salendo alla destra orografica del fiume Furggabach ed è ben marcato (T2). La Chamanna da Grialetsch è costruita appena aldilà della Fuorcla da Grialetsch accanto a due piccoli laghetti senza nome e dal terrazzo si gode di un’ottima vista panoramica sul Vadret da Grialetsch e le cime della zona, la più attraente è forse la vetta del Piz Sarsura Pitschen.
Arrivo a destinazione attorno alle 12:30, orario giusto per buttarsi sui panini e su una birra fresca! Peccato che al nostro arrivo il sole sia sparito dietro grossi nuvoloni. Oretta di relax per testare le strettissime cuccette del dormitorio e verso le 14:30 ritrovo all’esterno della capanna pronti con imbrago, moschettoni, cordini e cordoni in vista di una rinfrescata di memoria su come incordarsi, eccetera, eccetera…
Verso le 17:30 rientro in capanna, “vietato” lavarsi ma obbligatorio regolare i ramponi in modo da non perdere troppo tempo il giorno seguente. Tramonto poco appagante a causa della nuvolosità. Cena al contrario molto soddisfacente con minestra, insalata, puré, brasato e yougurt. Nonostante la piacevole compagnia alle 9:30 via a letto, sveglia prevista alle 4.30, colazione ore 5.00, partenza per l’ignoto fissata alle ore 5.30!
Come volevasi dimostrare è stata una notte da incubo trascorsa senza chiudere occhio anche se sorprendentemente non è stato necessario utilizzare i tappi per le orecchie in quanto nessuno s’è messo a russare = MIRACOLO!!!
Questo è stato il nostro itinerario:
Dürrboden (2007 m) – Gletschboden (2070 m) – quota 2125 m – quota 2298 m – Furggasee (2510 m) – Fuorcla da Grialtesch – Chamanna da Grialetsch (2542 m)
2° GIORNO:
È ormai passato un mesetto dall’uscita del corso d’alpinismo con l’UTOE Bellinzona, in questo lasso di tempo ho cercato di tirare assieme le idee per scrivere il resoconto ma boh…manco d’ispirazione e onde evitare di trascinarmi la cosa per un altro mese ho deciso di metterla giù così…insomma come viene viene!
La breve nottata alla Chamanna da Grialetsch è stata un incubo, cuccetta strettissima, dormito niente come al solito ed in più mi sono alzata con le cervicali fottute ed un mal di testa pazzesco…cosa che per me è abbastanza standard! Pastiglione immediatamente che per fortuna fa miracolosamente effetto in un batter d’occhio e alla partenza non lamento più nessun dolore! Alle 5.30 partiamo cargati come muli, ci lasciamo per sempre alle spalle la Chamanna da Grialetsch incamminandoci sulla morena. La giornata prevede la salita al Piz Grialetsch (che secondo il capannaro è una cima facile e raggiungibile da tutti – parole da ricordare) ed in seguito l’ascesa al vicino Scalettahorn (in questo caso il capannaro ha espresso scetticismo, facendo capire che la salita a questa vetta non è roba per tutti – che si sarà fumato?!). Partiamo dunque fiduciosi verso le mete della giornata, due tremila in un sol colpo sono una bella soddisfazione! Mentre sorge il sole arriviamo senza problemi ai margini del Vadret da Grialetsch dove partono le operazioni di incordatura che sorprendentemente non vanno per le lunghe! Il ghiacciaio è ancora ricoperto da un abbondante strato di neve che ci consente di lasciare i ramponi nel sacco! Imbrago, corde, cordini, prüsik, picozza, moschettoni e via…velocissimi! Senza indugi risaliamo il Vadret da Grialetsch in direzione della Fuorcla Vallorgia, poco prima di raggiungerla però pieghiamo decisi verso destra per portarci con un traverso sulla cresta sassosa che scende dal Piz Grialetsch. Qui viene il bello…
Tralasciando la nebbia che aleggia nella zona devo ammettere che il primo impatto visivo con il Piz Grialetsch non è di quelli più entusiasmanti, davanti agli occhi un muro di pietre quasi verticale che sembra impossibile da superare…non sicura chiedo conferma a Mattia (nostro capocordata) se quella è sul serio la cima da raggiungere…la risposta è chiaramente positiva! Inizio a pensare che il capannaro s’è davvero fumato il cervello! Su di lì?? E dove mai? Cominciamo a salire, ormai siamo legati in cordata quindi non ho modo di defilarmi, la picozza va messa da parte perché qui le mani ci servono libere. Il terreno è di quelli franosi formato da rocce scistose (se non siete pratici andate allo Scopi e capirete di cosa parlo) che si sbriciolano e franano molto facilmente (definito da molti “na marsciüria”), bisogna prestare molta attenzione a non far partir sassi! Alcuni passaggi sono esposti e mi piacciono poco, mi concentro al massimo per non guardar di sotto e mi sento molto “donna ragno” avvinghiata ai sassi! Seguendo un sentierino di camosci sbuchiamo in cresta, la concentrazione è tanta che mi sorprendo da sola del fatto che ancora non mi tremano le gambe! Ancora qualche passaggino da fare con prudenza e dopo circa 3 ore raggiungiamo il Piz Grialetsch! Sulla cima un omino di pietre con libro delle visite che non manco di firmare, fosse l’ultima cosa che faccio! Il panorama è…nebbioso! Non festeggio troppo la conquista, poichè il pensiero della discesa mi turba parecchio! Brevissima sosta di gruppo nei 2 metri quadrati di superficie che la cima mette a disposizione e poi giù di nuovo verso il ghiacciaio per lo stesso itinerario di salita, contrariamente a quanto avevo pensato la discesa va meglio. Infatti ci assicuriamo con dei rinvii alla parete (si dice così?, non son pratica di sto linguaggio tecnico). Visto che di queste cose non sono esperta chiedo indicazioni a Mattia in merito al grado di difficoltà di questo tratto, la sua valutazione è “PD”, più che altro dovuta al tipo di terreno franoso, ma visto che gli altri Hikr’s saliti sulla cima la indicano come “F”, non voglio esagerare perciò userò anch’io questa classificazione. Vabbé riprendiamo a camminare verso l’altra cima della giornata, per raggiungere lo Scalettahorn dobbiamo attraversare un pezzetto del Vadret Vallorgia, inizio a chiedermi come sarà la prossima cima se quella appena salita doveva essere facile! Per farla breve…arrivati sulla cresta la risaliamo senza imbatterci nelle grosse difficoltà che avevo preventivato! Il terreno di marcia è sempre formato da roccette ma è meno franoso di quello del Piz Grialetsch, la cresta non è larghissima e presenta alcuni passaggi un po’esposti ma la concentrazione è tale che manco me ne accorgo e alla fine arrivo in cima super soddisfatta! Nel frattempo la nebbia s’è diradata permettendoci di ammirare uno stupendo panorama su ghiacciai, valli e cime sconosciute. Questa volta ci viene anche concesso un po’di tempo per buttar giù qualcosa nello stomaco. Dopo i doverosi scatti di vetta comincia la ripida discesa tra sfaciumi (‘na mügia da sass) verso lo Scalettapass…qualche nevaio e poi ancora sassi ma più nessuna difficoltà. Arrivati al passo ritroviamo il sentiero che a breve ci riporta a Dürrboden dove questa bella avventura si conclude! Gran bel week-end…GRAZIE UTOE!
Questo è stato il nostro itinerario:
Chamanna da Grialetsch (2542 m) – Vadret da Grialetsch – Furcla Vallorgia (2967 m) – Piz Grialetsch (3131 m) – Vadret Vallorgia – (2982 m) – Scalettahorn (3086 m) – Scalettapass – Dürrboden (2007 m)
(scritto da: Ale)