Data: | 11 settembre 2016 |
Partenza: | Svizzera, Grigioni, Valle Mesolcina, Pian San Giacomo, Ghifa |
Difficoltà: | T3 |
Dislivello: | 1180 m |
Lunghezza: | 12.2 km |
Tempi (soste comprese): | 3h 20min. (salita) + 2h 45min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Prima gita dopo il rientro dalle vacanze, l’allenamento non ci manca dato che abbiamo sgambettato parecchio anche mentre eravamo via, così puntiamo ai laghetti alpini della Val Febbraro (I) situati appena aldilà del confine al Passo de Balniscio sopra Pian San Giacomo (GR). Era da tempo che volevamo raggiungerli e grazie alla bella giornata di sole oggi possiamo levarci lo sfizio. Guardando la CN 1:25’000 si capisce immediatamente che la via che porta al valico è ripidissima. Il sentiero vero e proprio prende avvio a quota 1’310m sopra la galleria della semi-autostrada, sarebbe comodo parcheggiare presso la vicina area di sosta sull’A13 a Pian San Giacomo, però il cancello in loco è chiuso a chiave quindi se non si vuole scavalcare la recinzione, bisogna lasciare l’auto in paese. Noi riusciamo a posteggiare in uno dei pochi spazi disponibili alla frazione di Ghifa.
Questo il nostro itinerario con andata e ritorno per la stessa via su sentiero marcato:
Ghifa (1234 m) – quota 1310 m – quota 1773 m – Alp de Balnisc (2065 m) – quota 2179 m – cippo confine n. 15 – Pozzetto della Serraglia (2293 m) – Passo de Balniscio (2353 m) – Laghetto del Mot – Lago Grande (2303 m)
Bastano pochi minuti per avere conferma che il sentiero odierno è di quelli da “ginocchia in gola”, ripido, dritto, non molla un attimo o almeno non lo fa per i primi 750 metri fino a quota 2’065m dove usciamo dalla vegetazione per ritrovarci nei pascoli dell’Alp de Balnisc.
Da qui in avanti il sentiero entra in una valletta e sale più dolcemente accanto al Ri de Seda dove è possibile ammirare delle belle pozze d’acqua. Superato il cippo di confine n. 15 e arrivati al Pozzetto della Serraglia si apre davanti a noi un vasto pianoro paludoso attraversato dal Ri de Seda e altri piccoli rigagnoli, il colpo d’occhio è magnifico! Oltre la piana basta salire ancora pochi metri per trovarci al Passo de Balniscio e poco più avanti sulle rive del Laghetto del Mot.
Se salendo dal versante svizzero abbiamo incontrato una sola persona, raggiunto il passo ci rendiamo conto che da quello italiano è arrivata molta più gente, complice una via d’accesso meno impegnativa.
Sarebbe interessante compiere una traversata, in realtà ho controllato la possibilità di effettuarla prima di partire da casa. Purtroppo in questo periodo di fine estate le corse dell’autopostale che collegano Isola (I) a Pian San Giacomo (CH) sono ridotte all’osso e solo un maratoneta sarebbe in grado di far combaciare i tempi dell’escursione con quelli dei trasporti pubblici. In piena estate invece le corse sono più frequenti. Sarà per un’altra volta…
Il Laghetto del Mot ci riserva una sorpresa, avvicinandoci all’acqua ci rendiamo conto che a terra c’è una gran quantità di rane in miniatura che saltano in ogni dove, i girini si sono appena trasformati tant’è che certe ranocchie hanno ancora la coda. Sono proprio carine ma ce ne sono così tante che è quasi impossibile non calpestarle. Così per evitare una strage c’incamminiamo verso il vicino Lago Grande situato in una conca 50 metri più in basso, lo raggiungiamo in circa 10 minuti e ci accomodiamo per il pic-nic.
Mentre mangiamo arrivano le nuvole e così terminati i panini ritorniamo sui nostri passi verso Pian San Giacomo.
Gran bella gita alla scoperta di nuove zone.
(scritto da: Ale)