Data: | 19 marzo 2013 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Luganese, Brè |
Difficoltà: | WT3 |
Dislivello: | 725 m |
Lunghezza: | 8 km |
Tempi (soste comprese): | 3h (salita) + 1h 40min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Dopo la copiosa nevicata di ieri non abbiamo altra scelta che andare a fare una gita con racchette.
Considerato l’elevato pericolo valanghe, decidiamo di rimanere nel Sottoceneri e raggiungere una cima facile con itinerario relativamente sicuro.
La scelta cade sul panoramico Monte Boglia, conosciamo la meta dato che c’eravamo già stati alcuni anni fa in estate.
La giornata è stupenda: cielo blu, tanto sole, 50-60 centimetri di neve fresca…
Dopo aver parcheggiato nella piazza principale di Brè sopra Lugano, verso le 9.30 imbocchiamo il sentiero ufficiale che inizialmente ci impone uno slalom tra i bei vicoli acciottolati nel nucleo vecchio del paese.
Il cartello a Bré indica 3 ore per raggiungere il Monte Boglia.
Superate le case ci ritroviamo nel bosco dove per forza ci tocca indossare le racchette, perché il manto nevoso è troppo alto per riuscire a proseguire senza. Nella neve c’è già una traccia e dunque avanziamo con passo spedito ben felici di non doverla pestare! Per sottolineare il fatto dico a Mauro “che fortuna che è già passato su qualcuno!”! Già…fortuna…non l’avessi mai detto…poco più su la traccia scompare e da lì in avanti la salita diventa una super faticaccia! La pista seguita ci ha portati in direzione del sentiero “diretto” (dal bivio di quota 960m a destra verso Castra e Crus), perciò proseguiamo su terreno parecchio ripido sino al Sasso Rosso dove vi è il punto d’incontro con il sentiero “lungo” (quello che arriva da Trevach e Sbrussighera). La neve è bella ma a causa del caldo inizia già a bagnarsi, di conseguenza sotto le racchette continua a formarsi quel fastidioso blocco che quando alzi il piede sollevi non so quanti chili in un colpo solo…è una gran rottura e una gran fatica! Alternandoci in testa per battere la neve continuiamo ad avanzare e dopo 3 ore, con gran soddisfazione, raggiungiamo finalmente la cima del Monte Boglia.
Il panorama è spettacolare, la giornata è bellissima, così dopo pochi secondi la fatica è già dimenticata! Ancora una volta posso dire che ne è valsa proprio la pena.
Ci soffermiamo sulla cima in completa solitudine per circa 30 minuti, poi decidiamo di scendere in fondo alla cresta più precisamente al cippo di confine n. 7 1/2G, lì c’è una grande panchina di legno dove possiamo fare pic-nic all’asciutto. Alle 14:00 riprendiamo la discesa, la neve si sta sciogliendo alla velocità della luce e il sentiero s’è già trasformato in un pantano, che schifo!
Scivolata dopo scivolata in 1 ora e 40 minuti siamo di nuovo alla macchina, con queste condizioni una discesa che poteva essere divertente s’è trasformata in un vero tormento.
Fatica a parte, l’escursione è stata bellissima e accompagnata da meteo splendida.
NOTA: vista la pendenza del sentiero e la presenza di alcuni traversi leggermente esposti, al bivio di quota 960m è consigliabile prendere il sentiero “lungo” (quello che passa per Trevach e Sbrussighera) se si sale al Monte Boglia con le racchette, in tal caso la difficoltà è WT2.
Questo è stato il nostro itinerario:
Brè sopra Lugano (800 m) – Materone (851 m) – bivio quota 960 m – Castra – Crus (1067 m) – Sasso Rosso (1295 m) – cippo di Confine 7 1/2G – Monte Boglia (1516 m) – cippo di Confine 7 1/2G – Sasso Rosso (1295 m) – Sbrussighera – Trevach (1024 m) – bivio quota 960 m – Brè sopra Lugano (800 m)
(scritto da: Ale)