Data: | 8 marzo 2009 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Luganese, Val Colla, Bigorio |
Difficoltà: | T2 |
Dislivello: | 664 m |
Lunghezza: | 10.8 km |
Tempi (soste comprese): | 4h 45min. (giro completo) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Domenica volevamo fare un giro con le racchette ma dopo aver letto il bollettino valanghe che evidenziava un pericolo di grado 3 (marcato) su tutto il Ticino, abbiamo deciso di evitare di incappare in qualche brutto pasticcio e così ci siamo recati al Monte Bigorio e alla Cima di Lago.
Questa semplice ma interessante escursione viene anche illustrata nell’ultimo libro di Giuseppe Brenna edito da Salvioni Edizioni intitolato “Un mondo di bellezza e di cultura”.
Per svolgere questa gita ci siamo recati a Bigorio, frazione del Comune di Capriasca, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi della Chiesa ci siamo incamminati per il primo breve tratto sulla strada carrozzabile per poi seguire la Via Crucis che sbuca dopo parecchi scalini al Convento di Santa Maria dei Frati Cappuccini.
Al Convento abbiamo trovato diversi cartelli indicatori e ci siamo diretti verso i monti di Sciss di Fuori transitando da quota 825m (dov’è possibile arrivare con l’auto, c’è pure un grande parcheggio).
Questi monti si trovano su un vasto pianoro dal quale si gode di ottima vista verso la catena piena di neve del Monte Tamaro. Da Sciss di Fuori si deve prendere il sentiero sulla destra che conduce all’agglomerato di Condra a quota 989m, più che di un monte si tratta quasi di un piccolo paesino di montagna in quanto vi si trovano davvero molte cascine.
Da Condra abbiamo scattato delle foto verso il Luganese e poi siamo ripartiti nuovamente verso la cima del Monte Bigorio che non distava più molto, il sentiero si alzava inizialmente tra due muretti di pietra simili ad una trincea. L’ultimo tratto era invece tra cespugli di ginestre che essendo ancora ricurve a causa del peso della neve (da poco scomparsa) invadevano fastidiosamente il sentiero!
Giunti al grande omino di sassi del Monte Bigorio, corrispondente al punto di triangolazione quotato 1167m sulla CN, abbiamo fatto una sosta per immortalare il panorama che nel frattempo si era purtroppo guastato a causa di grossi nuvoloni e della solita foschia. Nonostante la modesta altezza si ha comunque un ampia visuale. Sulla cima del Monte Bigorio abbiamo ancora trovato parecchia neve che a causa del calore ci ha creato qualche piccola difficoltà di “sprofondamento”…in effetti nel tratto dal Monte Bigorio alla Cima di Lago ci avrebbero ancora fatto comodo le racchette, in certi punti la neve arrivava fino al ginocchio! Ci siamo concentrati tentando di convincerci a vicenda di “essere mooolto leggeri”…ma la cosa non ha funzionato! Dopo aver salutato l’altra gente arrivata sulla cima ci siamo diretti verso la Cima di Lago passando da Stinchè e da Matro di Stinchè ed attraversando pure un bel bosco di betulle.
La pausa pranzo l’abbiamo fatta nei pressi della Cima di Lago dove sorge una strana costruzione eretta in onore dei militi della Brigata di frontiera 9 che “in tempo di pace e di guerra, si sono avvicendati a difendere il Paese sul fronte sud”. Questo è quanto viene riportato sulla targa insieme ad altre sigle in gergo militare.
Non è molto chiaro a cosa serva questa costruzione, forse come riparo, c’è un tavolo in pietra con delle sedie e anche un camino, il tutto resta comunque aperto ai quattro venti. Le foto sapranno rendere meglio l’idea…
Da questa zona si ha un bel panorama verso il Monte Tamaro da una parte e l’imponente sagoma del Caval Drossa e Monte Bar dall’altra.
Fortunatamente le nuvole mattutine si sono diradate permettendoci così di mangiare prendendo il sole, giornata stupenda e molto calda…direi primaverile!
Scesi dalla Cima di Lago abbiamo ripreso la piccola stradicciola innevata che ci ha condotti in breve tempo all’Alpe Santa Maria di Lago. Per rientrare alla nostra macchina abbiamo poi seguito la strada carrozzabile ma dissestata che scendeva e terminava nei pressi delle cascine di Presgè, da lì in poi ci siamo immessi sul sentiero nel bosco che passando da Lasciano e da quota 708m ci ha fatti sbucare nell’antico e bellissimo nucleo di Bigorio. Nell’ultimo tratto di sentiero tra i muretti di pietra sono sbocciati diversi fiori, primule e crocus ci hanno fatto assaporare un pochino di primavera!
Bellissima giornata per nulla impegnativa e adatta a tutti, alla fine mi sono un po’pentita di non aver portato Miky con noi…sicuramente gli avrebbe fatto piacere. Per l’intero giro si calcolino circa 4h30′ – 5h.
Questo è stato il nostro itinerario:
Bigorio (620 m) – Convento S. Maria – quota 825 m – Condra (989 m) – Monte Bigorio (1185 m) – Stinchè (1078 m) – Matro di Stinchè – Cima di Lago (1147 m) – A. Sta Maria di Lago (994 m) – Rovè – Presgè – Lasciano – Bigorio (620 m)
(scritto da: Ale)