Data: | 18 ottobre 2020 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Valle Maggia, Valle di Campo, Cimalmotto, Pianelli di Sotto |
Difficoltà: | T3 |
Dislivello: | 1061 m |
Lunghezza: | 11.7 km |
Tempi (soste comprese): | 1h 50min. (lago) + 1h (cresta Om Cupign) + 2h 30min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Sono passati 13 anni dalla nostra salita al Lago di Sfii o Sfille in Valle di Campo (Vallemaggia), così incoraggiati da promettenti previsioni meteo decidiamo di raggiungerlo una seconda volta. La destinazione non è proprio dietro l’angolo e dal Bellinzonese impieghiamo 90 minuti per arrivare a Cimalmotto, punto di partenza di questa escursione.
Ecco l’itinerario:
Cimalmotto/Pianelli di Sotto – quota 1285 m – Acqua Fredda – Alpe di Sfii (1631 m) – quota 1606 m – Cantunèsc – Piano delle Vacche – Lago di Sfii/Sfille (1910 m) – Corte del Lago – cresta Om Cupign
Nel 2007 eravamo anche saliti allo Sfille in ottobre, sappiamo quindi per esperienza che non potremo godere dei raggi del sole fino a pochi passi dal lago.
Partiamo da Cimalmotto sotto un cielo sgombro da nubi ma già dopo la prima ora di cammino arrivati all’Alpe di Sfii, notiamo che la situazione è peggiorata e dei nuvoloni grigi si stanno addensando sopra le nostre teste. Per fortuna che i tre siti meteo consultati davano tutti una giornata splendida, in caso contrario non avremmo mica deciso intenzionalmente di spararci una trasferta in auto di 3 ore! Ormai siamo qui e dunque proseguiamo.
Attraversato il ponte sul Ri di Sfii riprendiamo a salire con più decisione, a terra vi è già un po’di neve che in alcuni punti risulta pure ghiacciata, in salita non è un problema, in discesa dovremo invece prestare più attenzione.
Trascorse due ore arriviamo al laghetto dove troviamo dei ragazzi coraggiosi che hanno passato la notte in tenda e sono impegnati nell’accensione di un fuoco.
La temperatura è di pochi gradi sopra lo zero e ad esser sinceri non è che li invidiamo più di tanto. È presto e lo specchio d’acqua è ancora in ombra, le molte nuvole presenti inoltre non sono d’aiuto. Ci concediamo una pausa di pochi minuti, il tempo necessario a capire che se ci fermassimo ora, sudati come siamo, prenderemmo un gran freddo. Decidiamo quindi di tenerci in movimento e di salire anche stavolta verso la cima che sovrasta il lago.
Superate le cascine a Corte del Lago lasciamo il sentiero ufficiale per alzarci tra i cespugli di rododendro, il pendio è piuttosto ripido e la neve a terra non favorisce la progressione.
Arrivati in una pietraia, ancora in ombra e con i sassi ricoperti di ghiaccio, ci vediamo costretti a spostarci verso sinistra dove sembra vi sia sole e più vegetazione. Per farlo dobbiamo comunque attraversala e l’impresa non è certo facile. Arrivati al sole possiamo riprendere la salita “snow free” tra erba e cespugli e dopo 70 minuti arriviamo sulla cresta a pochi passi dall’Om Cupign.
Il panorama da qui sarebbe potenzialmente bellissimo, purtroppo per noi la giornata è abbastanza pietosa con le nuvole che nel frattempo si sono sparse ovunque. Nel versante orientale notiamo il piccolo Lago del Pèzz già ghiacciato, mentre ad ovest in lontananza si intravvede il Lago dei Pozzöi. Visto che quassù c’è più sole che al Lago di Sfille, ci fermiamo a pranzare aspettando che i pantaloni tornino asciutti. In seguito discesa “a naso” cercando di evitare il più possibile i sassi, poi breve tappa foto sulle rive del laghetto. Notiamo purtroppo che i larici hanno già perso la maggior parte dei loro aghi dorati…che peccato, i colori autunnali accrescono comunque la bellezza del luogo e nonostante il sole continui a giocare a nascondino, ci riesce di portare a casa qualche scatto soddisfacente.
Non nascondiamo però che ci aspettavamo qualcosa di meglio, soprattutto dalla meteo!
Il rientro a Cimalmotto avviene seguendo lo stesso itinerario della mattina.
In conclusione possiamo ribadire che il Lago di Sfille merita senz’altro di essere visto e potendo scegliere il periodo, l’autunno è probabilmente la stagione migliore.
Il sentiero che porta al lago è semplice e ben segnalato (T2) mentre per arrivare sulla cresta di collegamento tra l’Om Cupign e la Cima del Lago non vi è alcuna traccia marcata, il pendio da risalire è molto ripido ma non presenta ulteriori difficoltà tecniche (T3).
(scritto da: Ale)