Data: | 6 giugno 2021 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Bellinzonese, Arbedo |
Difficoltà: | T2 |
Dislivello: | 1071 m |
Lunghezza: | 11.4 km |
Tempi (soste comprese): | 1h 30min. (Laghetto d’Orbello) + 45min. (Monti di Cò) + 1h 45min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Per una che ha trascorso i primi 26 anni della sua vita in Via Orbello ad Arbedo, andare al Laghetto d’Orbello è un po’come tornare a casa.
Di fatto non è che l’abbia raggiunto molte volte in passato, l’ho sempre trovato un luogo piuttosto tetro, adatto all’ambientazione di qualche film horror sulla falsa riga di “The Blair Witch Project”…e io i film horror li ho sempre odiati.
Inoltre le origini del Laghetto d’Orbello sono legate a un fatto tragico. Si formò successivamente allo scoscendimento del Motto d’Arbino avvenuto il 2 ottobre 1928, il materiale franato dalla montagna andò ad ostruire il letto del fiume Traversagna, formando una diga naturale che diede origine al lago.
Ma oggi splende inaspettatamente il sole, quindi io e Mauro decidiamo di andare a fare una passeggiata esplorativa in Valle d’Arbedo.
Lasciamo l’auto in Via alle Cascine di fianco al magazzino dell’Ufficio tecnico comunale, in seguito ci basta risalire Via Aragno per raggiungere l’inizio del sentiero.
Questo è l’itinerario:
Arbedo (295 m) – In Péntru – Orbello – Motto del Torno – Laghetto d’Orbello (725 m) – Motto del Torno – Valle Traversagna (756 m) – Monti di Cò (1050 m)
Anche oggi troviamo un sentiero largo e ben segnalato in bianco-rosso.
La Valle d’Arbedo ha un aspetto molto selvaggio ed è coperta da una rigogliosa vegetazione, così rigogliosa che il cellulare non prende quasi da nessuna parte!
La salita avviene dunque nel bosco, principalmente tra castagni nella parte bassa del percorso, e faggi nel tratto che dal laghetto porta ai Monti di Cò.
La valle in questo periodo si presenta verdissima, tipo giungla, e mentre saliamo all’ombra delle piante ascoltiamo il canto degli uccellini, 200% sensazione di pace.
Altro che psicologo…gente spegnete il cervello e fatevi un bel giro in montagna!
Il percorso si sviluppa quasi tutto su sentiero, ma è comunque inevitabile toccare l’asfalto in alcuni brevi tratti.
Dalle cascine di Orbello proseguiamo in falsopiano costeggiando dall’alto il versante orografico destro del lago, che però rimane nascosto dietro le piante ed è visibile solo in minima parte.
Raggiunte le cascine di Motto del Torno, un cartello in legno indica che andando in basso a destra si raggiunge il Lago, mentre proseguendo verso sinistra si va ai Monti di Cò.
Decidiamo quindi di scendere prima allo specchio d’acqua e per farlo ci abbassiamo di una cinquantina di metri.
Dopo 90 minuti raggiungiamo la spiaggetta sul lato orientale del Laghetto d’Orbello, il posto è conosciuto e frequentato dai locali che qui vengono a prendere il sole e soprattutto a pescare.
Il luogo si conferma selvaggio come ricordavo, ma grazie alla splendida giornata risulta meno tetro del previsto. Invece di girare un film horror, scattiamo numerose fotografie.
A causa della sua posizione sul fondovalle, la vista si limita alle ripide pareti circostanti coperte dal bosco e al panorama sul Gaggio, che si alza sullo sfondo, verso lo sbocco del lago e della valle.
Dopo aver gironzolato un po’, risaliamo al bivio presso il Motto del Torno e imbocchiamo il sentiero, sempre ben segnalato, che in 45 minuti ci porta ai 1’050m di quota dei Monti di Cò.
Da qui la vista spazia sulla Valle d’Arbedo in direzione della Riviera e nel versante opposto verso i Monti di Loga, raggiunti qualche annetto fa.
Per contro (ammetto di averci sperato fino all’ultimo) non si riesce a scorgere il Laghetto d’Orbello che rimane troppo in basso, nel cosiddetto “buco”.
Dopo aver mangiucchiato qualcosa su una comoda panchina blu, torniamo ad Arbedo seguendo a ritroso la stessa via di salita.
Bella gita su sentieri sempre ben segnalati, ciò nonostante, grazie alla fitta vegetazione della valle, questa escursione saprà trascinarvi in un’atmosfera molto wild.
(scritto da: Ale)