Data: | 24 gennaio 2021 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Valle di Blenio, Malvaglia, Sant’Anna/Pontironetto |
Difficoltà: | WT2 |
Dislivello: | 648 m |
Lunghezza: | 15.7 km |
Tempi (soste comprese): | 2h 30min. (salita) + 2h 10min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Per questa domenica le previsioni meteo sono simili a quelle di settimana scorsa: bello, marcato pericolo valanghe, vento tempestoso → UFFA!!!
Ma noi non ci perdiamo d’animo e stavolta è Mauro a proporre una gita nei sui “luoghi dell’infanzia”, ai quali in realtà, negli ultimi 15 anni mi sono affezionata anch’io.
Venerdì ha nevicato di fresco e ci piacerebbe tanto rivedere (c’eravamo già stati in gennaio 2009) i monti di Fontana in veste invernale, quindi è deciso, andiamo in Val Pontirone.
Credo che per tutti coloro che non hanno un legame affettivo con la valle, questa escursione sia (permettetemi di rubare le parole al nostro sex-symbol cantonale, Dr. Garzoni) “UN NON SENSO”, ma il paesaggio fiabesco che abbiamo avuto il privilegio di osservare, merita di essere mostrato.
Ecco l’itinerario:
Pontironetto/S. Anna (745 m) – Orbel – Pontirone (834 m) – Mulino – quota 896 m – Sciresa (1009 m) – Chievrèi – quota 1264 m – Fontana (1349 m)
Sulla via d’accesso ai monti c’è ben poco da scrivere.
Dal parcheggio di Pontironetto/S. Anna, situato prima della sbarra che vieta l’accesso invernale alla valle, si deve seguire la strada carrozzabile per circa 8 km fino a Fontana. È l’unica via percorribile, in estate si va in auto, in inverno si utilizzano motoslitte o si fanno funzionare le gambe.
La Val Pontirone è lunga, stretta, profonda, e di questi periodi è anche principalmente buia e tetra, infatti non vi arriva il sole.
La salita (e anche la discesa) è quindi molto noiosa, monotona, a dire il vero mi è sembrato di essere intrappolata in un film in bianco e nero.
Con queste premesse vi starete chiedendo dove sta il bello di questa escursione.
Beh il bello lo si vede solo alla fine, una volta raggiunta la meta, è un premio, un regalo.
Salendo bisogna prestare attenzione ad eventuali valanghe che potrebbero cadere nei punti più critici, chi conosce e frequenta la valle durante la bella stagione sa che in corrispondenza dei ponti sui riali si verificano spesso frane o smottamenti, in particolare nei periodi dove piove intensamente.
In inverno quegli stessi canaloni potrebbero scaricare neve, è quindi d’obbligo buttare un occhio verso l’alto prima di passare. Nel 2009 avevamo osservato i resti di un paio di slavine cadute fino alla strada.
Da S. Anna a Pontirone troviamo tracce di jeep e motoslitte, mentre da Pontirone in avanti la strada è battuta alla perfezione dal gatto delle nevi.
Grazie al fondo portante riusciamo a salire agevolmente senza le racchette.
Superato il nucleo di Pontirone scopriamo un paesaggio che diventa via via più fiabesco, la neve caduta venerdì è ancora attaccata alle piante e nonostante sia ancora tutto buio e grigio, restiamo incantati di fronte a questo spettacolo, che vagamente, ci ricorda il nostro viaggio in Lapponia.
Finalmente alle cascine di Chievrèi veniamo raggiunti dai raggi del sole, da qui in avanti il paesaggio invernale prende colore e acquista ancora più fascino.
Dopo 2h 30 minuti arriviamo a Fontana dove siamo costretti per forza di cose a mettere le racchette, tra le cascine infatti vi è uno strato di neve polverosa alto quasi un metro, impossibile proseguire senza.
È tutto candido e immacolato, una stupenda cartolina!
Giriamo tra i rustici passando dalla chiesetta, osserviamo dall’alto i tetti abbondantemente innevati e in lontananza le casette che formano il nucleo di Biborgo, balzato nuovamente alle cronache regionali per la frana che in autunno ha ripreso a muoversi destando molte preoccupazioni, il monte ha subito un assestamento di alcuni centimetri.
Mentre gironzoliamo scatto 1000 foto…è troppo bello!
Vedere un luogo che di solito raggiungi solo in estate quando è pieno di gente, tutto ricoperto di neve soffice, immerso nel silenzio più totale…è una meraviglia!
Non vorrei più scendere, ma dopo una lunga e piacevole pausa al sole, ci tocca. 😭
Tornati on the road carichiamo di nuovo le racchette sullo zaino (povere cervicali!) e scendiamo seguendo l’unica via percorribile.
Allo scoccare dei 23’000 passi arriviamo a S. Anna, stanchi ma molto soddisfatti di essere riusciti a trascorrere un’altra bellissima giornata in montagna, lontano da tutto e da tutti.
La recente nevicata e il fiabesco paesaggio odierno hanno reso meno noioso un itinerario che altrimenti sarebbe alquanto monotono e per nulla panoramico.
(scritto da: Ale)