Data: | 11 marzo 2017 |
Partenza: | Svizzera, Ticino, Valle Maggia, Maggia |
Difficoltà: | T2 |
Dislivello: | 1189 m |
Lunghezza: | 8.1 km |
Tempi (soste comprese): | 3h (salita) + 2h (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Il pericolo valanghe marcato, le alte temperature e il probabile vento ci fanno rinunciare ad un’uscita sulla neve in alta montagna, ripieghiamo su qualcosa di più semplice restando a basse quote. Prendendo nuovamente spunto da una relazione trovata su hikr.org, decidiamo di andare anche noi a perlustrare i monti valmaggesi di Aiarlo, l’escursione è pure ben descritta nel libro di Chiara Brenna “Ticino e Mesolcina guida escursionistica”, Salvioni Edizioni.
Partiamo proprio da Maggia dove troviamo parcheggio presso la Casa Comunale.
Questo il nostro itinerario seguito tale e quale sia all’andata che al ritorno, il sentiero è facile, evidente e segnalato in bianco-rosso-bianco (T2):
Maggia (332 m) – Capèla dala Piòda (476 m) – Ovia – Sciresa (864 m) – Moronzolo (1093 m) – Capela dal Sc’opòo (1200 m) – Aiarlo (1383 m) – Còsta di Pèpa (1524 m)
Le valli del Locarnese ci hanno abituato negli anni a sentieri fatti di scalini e quello per Aiarlo non fa eccezione. Dopo esserci lasciati le case del paese alle spalle imbocchiamo la prima scalinata che ci porta alla Capèla dala Piòda a quota 476m. Da questo punto panoramico la vista spazia sul paese di Maggia, ci soffermiamo qualche istante per ammirare i dipinti e poi riprendiamo la salita verso la Valle del Salto.
Poco oltre i rustici di Ovia raggiungiamo un bivio, numerosi cartelli indicano le varie mete raggiungibili, noi prendiamo a destra verso Aiarlo. Il sentiero sale sempre bello ripido ma con continui zig-zag, scalino dopo scalino raggiungiamo il monte Sciresa dove osserviamo una cascina di pietra ben curata.
A quota 1200m arriviamo davanti a una cappella votiva e sempre grazie a “siso” sappiamo che questa porta il nome di Capela dal Sc’opòo, ci fermiamo per bere qualcosa e reintegrare i liquidi, oggi fa un caldo da primavere inoltrata!
Mauro m’informa che mancano circa 300 metri di dislivello in salita e che la pendenza nell’ultimo tratto dovrebbe diminuire. Nei dintorni delle prime cascine di Aiarlo, faggi e betulle lasciano spazio ai larici e di colpo ci troviamo a fare i conti con un buon 40 centimetri di neve marcia apparsa magicamente dal nulla. Va da sé che la parte terminale di salita ci fa penare parecchio con continui sprofondamenti fino al ginocchio! Dopo tre ore raggiungiamo il grande gendarme di pietra sulla Còsta di Pèpa a quota 1’524m, promontorio panoramico affacciato sulla Valmaggia e sul bellissimo nucleo di cascine di Aiarlo di Dentro. Non sono in grado di dire se il nome “Còsta di Pèpa” derivi da vecchie versioni di cartine topografiche, attualmente la CN non riporta alcun nome specifico per la quota 1524m, anche in questo caso prendo spunto da chi ci ha preceduti.
Ci accomodiamo al sole e consumiamo i panini mentre valutiamo il da farsi. Siamo partiti con l’idea di raggiungere i rustici ad Aiarlo di Dentro ma purtroppo dobbiamo accontentarci di osservarli dal punto in cui ci troviamo, le condizioni pietose della neve in continuo peggioramento ci fanno desistere dall’affrontare la discesa verso il monte a quota 1484m.
Terminata la pausa torniamo dunque sui nostri passi soddisfatti della bella gita che ci ha permesso di scoprire un angolo poco conosciuto del Ticino.
Complici gli scalini e i 1200 metri di dislivello, ci portiamo a casa un gran male di gambe, ma questa per fortuna è l’unica cosa negativa legata all’escursione!
(scritto da: Ale)