Cima delle Pecore (2’059 m)

Data: 31 ottobre 2020
Partenza: Svizzera, Ticino, Riviera, Lodrino, Rodaglio, Pönn Zóra
Difficoltà: T3
Dislivello: 1295 m
Lunghezza: 10.6 km
Tempi (soste comprese): 3h 15min. (salita) + 2h 20min. (discesa)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

La meta di oggi è la Cima di Negrös, la “piramide” della Riviera che svetta sopra Lodrino.
L’avevamo già raggiunta nel lontano 2008 quindi è proprio ora di tornare.
Partenza da Pönn di Sopra, la strada che porta ai monti di Lodrino non è sbarrata ma è transitabile solo con un permesso di CHF 10.00 che si può acquistare alla macchinetta automatica situata presso la stazione dei pompieri di Lodrino.

Questo l’itinerario:

Pönn Zora – Montàm – Alpe Càuri – Alpe Motarina – Alpe Legrina (1618 m) – Alpe Matro Càuri (1895 m) – quota 1971 m – Cima delle Pecore (2059 m)

Il sentiero che raggiunge la Cima di Negrös è evidente e segnalato fino all’Alpe Matro Càuri, dopodiché diventa più wild ma a grandi linee bisogna seguire il crinale che divide la Riviera dal selvaggio Valecc del Tenc (una valletta laterale della Val d’Iragna) passando in primis dalla Cima delle Pecore per poi superare gli ultimi 120 metri su pietraia e guadagnare infine la Cima di Negrös.
Purtroppo il sentiero che porta in vetta si trova in ombra poiché rivolto a nord, dunque la nostra gita odierna termina sulla Cima delle Pecore, dove incontriamo un esposto passaggio su rocce ricoperto di neve ghiacciata. Mauro arrampicandosi riesce comunque a passare l’ostacolo, ma dando poi un’occhiata al rimanente percorso si rende conto che neve e ghiaccio potrebbero complicarci non poco l’ascesa, quando torna da me dopo alcuni minuti di perlustrazione esordisce dicendomi “gita finita”!
Nooo che peccatoooo…comunque visto che la nostra vita ci piace e parecchio decidiamo di non rischiare e torniamo indietro senza troppi rimpianti.
Entrambi comunque non ricordiamo né tratti esposti né tantomeno di aver arrampicato in cresta nel 2008, non eravamo stambecchi neanche allora e in effetti guardando meglio la cartina capiamo che il sentiero ufficiale dovrebbe passare poco più in basso, nel versante in ombra del Valecc del Tenc.
Con molte probabilità oggi non lo si vede perché è coperto di neve e forse con il passare degli anni anche la vegetazione è diventata più fitta, ma siamo quasi certi di essere passati di lì nel 2008.
Lo spazio offerto dalla Cima delle Pecore non è molto, quindi dopo aver scattato le foto di rito, torniamo sui nostri passi prestando attenzione a non scivolare sulla neve ghiacciata.
La giornata è sorprendentemente calda per il periodo e raggiunta di nuovo l’Alpe Matro Càuri ci fermiamo a fare pic-nic al sole godendoci lo stupendo panorama sulla Riviera.
Di fronte a noi si alza il bel Pizzo Ricuca dove ci auguriamo di riuscire a salire prima o poi…come dico spesso “finché non si fa, non si sa”.
Terminati panini e bagni di sole torniamo sui nostri passi e scendiamo di nuovo in Val d’Iragna, dall’Alpe Legrina (dove per la cronaca è stato creato un rifugio) ci troviamo a camminare nel versante in ombra della montagna, tuttavia la temperatura rimane elevata e arriviamo all’auto dopo una discesa di 2 ore e 20 minuti che ancora siamo in maglietta…roba da non credere.
Malgrado il mancato raggiungimento della meta principale, l’escursione odierna è stata molto bella.
Col senno di poi sarebbe stato meglio tentare la salita dalla cresta sud-est esposta al sole e priva di neve (in pratica salendo dal Rifugio Negrös), anche se l’assenza di un sentiero ufficiale ci avrebbe probabilmente costretti al ravanage (per esperienza e per logica sappiamo che è più facile individuare un percorso non segnalato guardandolo dall’alto piuttosto che dal basso).
L’intenzione infatti era quella di ripetere il percorso effettuato nel 2008 e come allora, utilizzare la cresta sud-est per la discesa rientrando a Pönn di Sopra transitando dalla Capanna Alpe d’Alva.
Sarà per un’altra volta…

(scritto da: Ale)

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