Capanna Cava (2’065 m) + Laghetti di Cava (2’109 m)

Data: 2 luglio 2021
Partenza: Svizzera, Ticino, Valle di Blenio, Valle Pontirone, Biborgo
Difficoltà: T3
Dislivello: 1111 m
Lunghezza: 13.3 km
Tempi (soste comprese): 3h (salita) + 2h 40min. (discesa)
Tragitto e profilo: vai alla cartina su SvizzeraMobile

La voce si è sparsa velocemente in Val Pontirone, alla Capanna Cava quest’anno c’è una nuova coppia di gestori, ristoratori esperti, che hanno portato in quota il vero forno per fare la vera pizza. Coooosa??? Chissà che sapore avrà la pizza a 2’065m? Dobbiamo assolutamente andare a provarla.
Venerdì è prevista una bella giornata di sole e visto che già ci troviamo a Fontana, decidiamo di salire a piedi fino in capanna. A onor del vero va detto che l’Alpe di Cava si può raggiungere anche in automobile e da lì, in 10-15 minuti di facile cammino, si arriva in capanna. La strada però, in particolare il tratto semi-sterrato tra Ponte di Cengio e Fontài, è sempre più scassata. Dato che non vogliamo rischiare di far fuori l’unica auto che c’è rimasta e visto che abbiamo tutto il tempo, optiamo per la salita a piedi. Detto ciò consigliamo a chi volesse salire con le 4 ruote di evitare l’utilizzo di mezzi troppo bassi, il rischio è infatti quello di toccare sotto.

Questo è il nostro itinerario ad anello:

Fontana (1349 m) – Biborgh (1295 m) – Ponte di Cengio (1216 m) – Bosco del Varass – Fontài – Cascina della Trave (1452 m) – Piano del Fiore – Vallaccia – Laras – Alpe d’Albèa – Forcarella di Cava (2090 m) – Capanna Cava (2065 m) – Larasèd – Laghetto di Cava superiore (2109 m) – Laghetto di Cava inferiore (2052 m) – quota 1910 m – Alpe di Cava (1889 m) – quota 1780 m – Alpe di Sceng (1546 m) – Fontài – Ponte di Cengio (1216 m) – Biborgh (1295 m) – Fontana (1349 m)

Da Fontana seguiamo la carrozzabile e in pochi minuti scendiamo al fiume in località Ponte di Cengio. Da qui imbocchiamo il sentiero segnalato che sale ripido nel bosco e ci fa sbucare nei pascoli di Fontài dopo una full-immersion tra felci e altre erbacce.
Per raggiungere Cava abbiamo deciso di effettuare un giro ad anello in senso antiorario, il cerchio si apre e si chiude proprio in questo punto. Da Fontài andiamo quindi a destra e prendiamo il sentiero che si inoltra in un bosco misto di larici e abeti in direzione dell’Alpe d’Albèa.
La salita da questo versante si sviluppa lungo un sentiero ampio e ben segnalato, non lo ricordavamo tanto bello ma percorrerlo si rivela un vero piacere. In alcuni punti dove gli alberi sono più radi, si riescono a scorgere i monti di Fontana, Sgioranch, Tecc Neu e Mazzorino, nel versante opposto della valle. Raggiunto l’alpeggio in zona Laras la vista si apre meravigliosa sulla Valle di Blenio e la parte bassa della Val Pontirone. A quest’altezza i cespugli di rododendro in piena fioritura danno quel tocco rosa in più al magnifico paesaggio che ci circonda. Questa prima escursione estiva non sta di certo deludendo le aspettative.
Da Laras il sentiero ufficiale porta alla Forcarella di Cava, la successiva tappa sul nostro itinerario, compiendo un largo giro attraverso l’Alpe d’Albèa. Noi conoscendo la zona decidiamo di risparmiarci un po’di metri e tagliamo in verticale andando “a vista” su per i pascoli (consigliamo a chi ci legge di seguire la demarcazione ufficiale).
La Forcarella di Cava è un’ampia sella che separa in modo naturale gli alpeggi di Cava e Albèa, questo è anche l’ultimo punto sul nostro percorso odierno da dove è possibile osservare la Val di Blenio, ci soffermiamo quindi per alcuni minuti a goderci la vista resa ancor più bella dalla magnifica giornata di sole. Dal valico è poi sufficiente camminare una decina di minuti in leggera discesa per raggiungere la Capanna Cava di proprietà dell’UTOE Biasca.
La struttura sorge accanto a una piccola pozza d’acqua che in base all’orario e all’angolazione del sole, regala pittoreschi riflessi sia della capanna stessa che delle montagne sullo sfondo.
Osservando la Val Pontirone dal basso, così ripida, stretta e selvaggia, non si potrebbe mai immaginare lo scenario che l’occhio incontra una volta raggiunta l’Alpe di Cava. La valle culmina infatti in un ampio anfiteatro naturale dominato dall’imponente mole dei due Torent, quello Basso e quello Alto, che svettano fieri sopra i pascoli e i meravigliosi Laghetti di Cava. È un luogo stupendo nel quale siamo ormai abituati a recarci ogni anno, ma che tutte le volte ci sorprende per la sua incredibile bellezza.
È proprio vero che si può andare nello stesso posto un’infinità di volte, trovando sempre qualcosa di nuovo o diverso su cui catalizzare le proprie attenzioni.
Oggi la grande novità è che oltre a una vista impareggiabile, godremo anche di un pranzo non convenzionale (almeno per quanto riguarda gli standard delle capanne alpine).
Giungiamo affamati alla meta dopo 3 ore di salita e subito veniamo accolti da Ornella che ci dà il benvenuto con degli invitanti stuzzichini. Dopodiché decidiamo di puntare sia sul tradizionale che sulla pizza, ovvio siamo venuti per questo! Ordiniamo quindi un tagliere di affettati misti e formaggio local e una Pizza Cava con prosciutto crudo e formaggio d’alpe a chilometro zero…le porzioni sono belle abbondanti GNAM! Ci viene il dubbio che a Fontana scenderemo rotolando.
A pancia super piena possiamo infine dirci più che soddisfatti. A nostro avviso, quella di proporre la pizza in capanna è sicuramente un’idea vincente.
Dopo quasi due ore di sosta, salutiamo il team della Capanna Cava e c’incamminiamo verso i vicini Laghetti di Cava, una breve, nonché irrinunciabile deviazione che consigliamo a tutti.
I due specchi d’acqua sono piccoli ma trovandosi ai piedi del Torent Basso, regalano anch’essi stupende immagini da cartolina. Si raggiungono dalla capanna in circa 10-15 minuti di marcia seguendo il sentiero bianco-rosso che va in direzione del Passo del Mauro. Il sentiero di fatto costeggia il laghetto superiore, mentre per raggiungere quello inferiore, che a nostro avviso è anche il più bello, bisogna abbandonare la traccia ufficiale e scendere a vista tra i pascoli.
Anche oggi rimaniamo a bocca aperta di fronte a questo spettacolo di Madre Natura.
Dal laghetto inferiore scendiamo poi a naso tra rocce, erba e cespugli fino a sbucare sulla strada carrozzabile in prossimità dell’Alpe di Cava. Anche in questo caso consigliamo a chi ci legge di ritornare prima in Capanna e scendere all’Alpe di Cava seguendo il sentiero ufficiale.
La nostra discesa prosegue poi con facilità su sentiero segnalato verso l’Alpe di Sceng e Fontài.
Giunti a Fontài chiudiamo l’anello e rientriamo a Fontana seguendo a ritroso lo stesso percorso di salita.
Beh l’avrete capito, questa escursione c’è piaciuta moltissimo, tanto quanto la pizza e gli affettati assaggiati in capanna. Negli anni passati siamo sempre arrivati sull’Alpe di Cava in auto, prendendola come punto di partenza per svariate escursioni, oggi invece s’è confermata come una bellissima meta per una gita, mai banale né tantomeno noiosa, che a conti fatti ci ha visti camminare per quasi 6 ore dandoci anche l’opportunità di fare un bel po’di movimento.

(scritto da: Ale)

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