Data: | 02.08.2013 |
Partenza: | Italia, Piemonte, Valle d’Aosta, Pila, Chamolé |
Difficoltà: | T3 |
Dislivello: | 1300 m |
Lunghezza: | ? km |
Tempi (soste comprese): | 3h 40min. (salita) + 3h (discesa) |
Tragitto e profilo: | . |
Viste le ottime previsioni meteo, cogliamo al volo la possibiltà di fare il ponte del 1° agosto che in Svizzera corrisponde alla Festa Nazionale e andiamo 4 giorni in Valle d’Aosta, mai visitata prima d’ora.
Col senno di poi avremmo potuto sicuramente sfruttare meglio il tempo a nostra disposizione ma per una volta ce la siamo presa comoda e dunque ci siamo accontentati di svolgere due sole escursioni, poche ma buone!
Il primo giorno ci fermiamo a Fénis per visitare l’omonimo castello, uno dei tanti manieri sparsi in tutta la valle, in seguito ci spostiamo ad Aosta per un giretto nel centro città che si rivela molto bella e pittoresca grazie soprattutto ai resti romani in loco che sottolineano l’importanza strategica dell’Aosta di un tempo.
Il secondo giorno ci prepariamo per la montagna, si va alla Becca di Nona 3’142 m.s.m., la montagna di Aosta.
Siccome la salita è davvero molto lunga decidiamo di fare uso degli impianti di risalita, prendiamo dunque la funivia Aosta – Pila ed in seguito la seggiovia Pila – Chamolé che in men che non si dica ci scarica a quota 2’310 m.s.m..
Questo il nostro itinerario:
Chamolé (2310 m) – Lac Chamolé (2329 m) – Col Replan (2368 m) – Comboue (2100 m) – Becca di Nona (3142 m) – Comboue (2100 m) – Col Plan Fenetre (2234 m) – Pila (1800 m)
Il sentiero, come già detto da coloro che ci hanno preceduti, non è proprio ben segnalato, c’è parecchia confusione soprattutto nel tratto Col Replan – Comboue. Noi per scendere all’alpeggio abbiamo seguito un sentiero segnalato più diretto di quello utilizzato al rientro ma molto ripido e piuttosto imboscato tra i cespugli. Dall’alpeggio di Comboue in avanti invece non vi sono più dubbi, bisogna salire e puntare alla cima.
L’ascesa è stata sofferta principalmente per colpa del gran caldo ma anche per la mancata preparazione fisica, il dislivello da superare è parecchio e la salita è ripidissima, non dà tregua! Una volta raggiunta la vetta però ogni sforzo viene ripagato da un panorama spettacolare sulla valle centrale, Aosta e alcune delle montagne più famose d’Europa, primo in assoluto il massiccio del Monte Bianco, seguito dal gruppo del Rosa, Grand Combin e Cervino.
Spettacolo garantito insomma!
Essendo vincolati agli orari degli impianti di risalita, la sosta sulla cima dura purtroppo solo un’oretta, dopo tanta fatica e tempo speso per la salita ci piacerebbe rimanere un po’di più ma ormai siamo costretti a scendere.
Arrivati a Comboue decidiamo di seguire il consiglio di un escursionista del posto e non risalire nuovamente a Chamolé per prendere la seggiovia, puntiamo dritti a Pila e così facendo ci risparmiamo un altro po’ di dislivello in salita, nelle gambe ne abbiamo già a sufficienza per oggi. L’ultimo tratto ce lo facciamo in mezzo a una pista da sci ripidissima, raggiungiamo Pila sfiniti e con le ginocchia in pappa ma super soddisfatti per la meta raggiunta e la stupenda escursione.
Birretta al bar acchiappaturisti poi giù con la funivia e rientro in hotel.
Al ristorante all’ora di cena sembriamo due zombie e visto il mal di gambe andiamo a nanna con una domandona: “chi lo sa se domani saremo in grado di alzarci!?”
(scritto da: Ale)