Data: | 25 settembre 2021 |
Partenza: | Svizzera, Uri, Erstfeld, Oberschwandi |
Difficoltà: | T3 |
Dislivello: | 1335 m |
Lunghezza: | 11.7 km |
Tempi (soste comprese): | 2h 50min. (salita) + 2h 10min. (discesa) |
Tragitto e profilo: | vai alla cartina su SvizzeraMobile |
Le previsioni meteo ci fanno scegliere il Canton Uri e più precisamente Erstfeld, come destinazione per la nostra gita odierna. Il villaggio di Erstfeld si trova appena fuori dal tunnel del Gottardo e dal Bellinzonese sono sufficienti circa 75 minuti di viaggio in autostrada “immer geradeaus” per raggiungerlo. Lo dico per sottolineare il fatto che per arrivare in certe località delle nostre valli spesso ci vuole anche più tempo percorrendo strade scomode e tutte curve, quindi lo sconfinamento ogni tanto ci sta eccome.
La cima sulla quale vogliamo salire, ormai da diverso tempo, è alta 2’415m e porta il nome di Bälmeten. Il punto di partenza vero e proprio dell’escursione è Oberschwandi, località che si raggiuge in pochi minuti a bordo di una micro funivia da 4 posti.
Arrivati a Erstfeld incontriamo qualche difficoltà nell’individuare il punto di partenza dell’impianto, si tratta infatti di una baracca di legno nascosta nelle retrovie del paese.
Altra difficoltà, soprattutto se non si padroneggia il tedesco, sta nel capire come funziona il business. La stazione non è presidiata, a valle non c’è nessuno. Leggendo le istruzioni e con un po’di fantasia capiamo che c’è da schiacciare un pulsantone arancione (di quelli da film catastrofici per intenderci, che se lo schiacci potrebbe esplodere l’intero pianeta!), rispondere al vicino telefono quando squilla, comunicare il numero di passeggeri, salire sulla cabina, chiudere la porta e attendere che questa si metta in moto. L’impianto è gestito dai signori che stanno sull’alpe e arrivati a monte incontriamo finalmente la manovratrice alla quale paghiamo il biglietto.
Ma ora veniamo al dunque, questo è l’itinerario:
Oberschwandi (1112 m) – quota 1165 m – quota 1234 m – Ronen (1516 m) – Efeli (1753 m) – quota 2052 m – Bödmer (2086 m) – Bälmeter Grätli – Bälmeten (2415 m)
A Oberschwandi il cartello ufficiale dei sentieri dà una tempistica di 3h 50 minuti per il Bälmeten, col senno di poi, dato che non siamo degli Speedy Gonzales ma abbiamo impiegato un’ora in meno, possiamo dire che l’indicazione è forse un po’esagerata.
L’itinerario si contraddistingue per essere “breve ma intenso”, infatti il percorso a/r è lungo poco meno di 12km, mentre il dislivello è di 1’300m, si tratta di una salita parecchio ripida e a tal proposito segnaliamo l’utilità dei bastoncini da trekking. In molti punti il sentiero è coperto da una fine ghiaietta e vista la forte pendenza, soprattutto in discesa, i bastoni si rivelano utilissimi per evitare di scivolare e andare gambe all’aria.
Il tracciato è segnalato, evidente e privo di difficoltà, se però da quota 1’234m si utilizza la scorciatoia che attraversa la Plattental, in quel breve tratto si incontrano due passaggi su rocce bagnate attrezzati con cordine, un aiuto fondamentale per riuscire a passare.
Visto il periodo e l’esposizione del pendio, veniamo raggiunti dai raggi del sole a quota 2’052m, dopo le prime due ore di marcia.
La zona è caratterizzata da magnifiche formazioni rocciose grigio-argentate che vagamente ricordano un po’le Dolomiti. Ed è proprio in una di queste pareti di roccia, più precisamente in località Ofenloch (che tradotto dal tedesco significa “foro del forno” ma presumo che “ofen” sia un termine dialettale per “offen” e in tal caso la definizione diventerebbe “buco aperto”, cascando proprio a pennello), che si apre un’enorme grotta che assomiglia molto a una Batcaverna, peccato non avere un drone per andare a curiosare.
L’ultimo tratto di salita è più dolce e seguendo l’ampia cresta denominata Bälmeter Grätli, arriviamo dopo 2h 50 minuti alla croce di vetta. W-O-W che vista magnifica!
Il motivo principale (sempre lo stesso) che ci ha spinti a salire sul Bälmeten è di fatto l’incredibile panorama su cime, vallate, ghiacciai e soprattutto sulla parte urana del Lago dei Quattro Cantoni.
Per la cronaca, sulla cima si può arrivare anche dalla cresta settentrionale utilizzando sia un sentiero un po’esposto che una via ferrata, in pratica due opzioni non adatte ai sottoscritti.
Dopo una luuuunga pausa abbandoniamo la cima e scendiamo a Oberschwandi per la stessa via di salita, che a differenza della mattina, è interamente esposta al sole…che caldo!
Torniamo a casa felici sia per la panoramica vetta raggiunta, che per aver sfruttato la giornata nel miglior modo possibile.
(scritto da: Ale)